Il Controllo Invisibile: come la Manipolazione passa dalla Tecnologia alla Coscienza

La Profilazione è Controllo!

Viviamo in un’epoca in cui il controllo non ha più bisogno di catene, mura o prigioni fisiche. Il controllo moderno è sottile, pervasivo, quasi invisibile. È un controllo che osserva, ascolta, registra, analizza. Un controllo che conosce ciò che fai ogni giorno, ciò che pensi, ciò che desideri, ciò che temi.

È come se qualcuno dall’alto ti vedesse costantemente: ti guarda mentre vivi la tua quotidianità, ascolta le tue parole, osserva le tue scelte. E no, non “si fa i fatti suoi”. Occuparsi della tua vita significa acquisire potere. Un potere enorme. Perché conoscere una persona significa poterla indirizzare, influenzare, manipolare.

Conoscere i tuoi gusti, le tue abitudini, le tue paure e i tuoi desideri fornisce strumenti potentissimi. Chi detiene questi dati sa esattamente quali corde toccare per spingerti in una direzione piuttosto che in un’altra. Sa come orientare il tuo pensiero, come condizionare le tue scelte, come guidare i tuoi comportamenti senza che tu te ne accorga.

Gli strumenti del controllo

Tutto questo avviene grazie a pochi, ma efficacissimi strumenti. Il primo è proprio quello che stai usando ora: lo smartphone, il computer, il dispositivo attraverso cui guardi e ascolti. Il secondo è l’enorme proliferazione di telecamere, presenti ovunque, sempre più sofisticate, sempre più invasive.

Ma c’è anche un altro strumento fondamentale: il denaro digitale.

Si parla molto di euro digitale, di moneta elettronica, di controllo economico che potrebbe essere esercitato “con un click”. Ma fermiamoci un attimo a riflettere: quando paghi con carta di credito o bancomat, stai già usando moneta digitale. Non stai pagando in contanti. Quindi qual è la reale differenza?

Se domani ti dicessero: “Va bene, niente euro digitale”, ma allo stesso tempo ti obbligassero a pagare solo in forma elettronica, cosa cambierebbe davvero? Nulla. È importante non farsi intrappolare da certe narrative e iniziare ad attivare la logica, quella vera. La logica delle situazioni, la logica dei fatti, la capacità di osservare ciò che accade intorno a noi in modo oggettivo.

Essere consapevoli di ciò che avviene, e delle motivazioni che ci stanno dietro, è una caratteristica di una persona spiritualmente risvegliata, o quantomeno di una persona che ha intrapreso un percorso di consapevolezza. Solo quando riconosci un’operazione manipolatoria puoi provare ad adottare delle contromisure. A volte è possibile, a volte no. Ma senza consapevolezza sei completamente inerme.

Profilazione: il vero obiettivo

Ogni pagamento digitale è tracciabile. Ogni transazione diventa un’informazione. E ogni informazione contribuisce a costruire un profilo. Un profilo che non serve al tuo bene, ma al controllo.

Lo stesso meccanismo vale per le famose fidelity card dei supermercati e dei negozi. Ti dicono che servono per farti risparmiare, per offrirti sconti e premi. Ma davvero qualcuno pensa che lo facciano per altruismo? In realtà, in cambio di qualche punto o di uno sconto occasionale, stai regalando i tuoi dati personali.

Quei dati servono a capire chi sei, cosa compri, come vivi, come pensi, quali sono i tuoi gusti. È una profilazione continua, costante, sempre più precisa. E la profilazione ha un solo scopo: creare strumenti di controllo e di manipolazione.

“Lo facciamo per il tuo bene”

La giustificazione è sempre la stessa: “Lo facciamo per la tua sicurezza”. Telecamere ovunque, riconoscimento facciale, dispositivi che controllano se usi il cellulare mentre guidi, se indossi la cintura di sicurezza. Tutto, apparentemente, per il tuo bene.

Ma chi stabilisce dove finisce la mia libertà e dove inizia il mio bene? Se io decido di non indossare la cintura, il rischio è mio. Eppure la narrativa cambia: “Incidi sul costo della sanità pubblica”. E così, con questa scusa, ogni comportamento viene regolamentato, controllato, punito.

Il risultato è evidente: siamo sempre più vessati, sempre più limitati, sempre più schiacciati in uno stato emotivo di paura, ansia e angoscia. Perché una persona spaventata non è libera. Una persona impaurita è facilmente controllabile.

Se fossimo veramente liberi di essere noi stessi, il sistema di potere crollerebbe. Perché il potere esiste solo finché riesce a tenerti dentro gabbie che non sono fisiche, ma mentali. Gabbie fatte di condizionamenti, credenze, paure instillate lentamente, spesso mascherate da “protezione”.

Il bisogno inconscio di essere controllati

C’è poi un aspetto ancora più profondo: molte persone, inconsciamente, sono felici di essere controllate. L’autorità istituzionale viene vissuta come una figura genitoriale, soprattutto paterna: qualcuno che protegge, che decide, che si prende la responsabilità.

Anche quando un obbligo non rende felici, viene accettato perché “è per il nostro bene”, “per la sicurezza della famiglia”, “per il bene di tutti”. In nome di questo presunto benessere collettivo, si accetta un controllo sempre più invasivo, una manipolazione sempre più sofisticata.

Libertà limitata e ricatto attraverso la paura

Un esempio concreto è quello delle limitazioni alla circolazione nelle città, come le famose aree a traffico limitato. Se hai un’auto considerata “vecchia” o “inquinante”, vieni multato. Se non puoi permetterti un’auto nuova, la tua libertà di movimento viene drasticamente ridotta.

Non sei “libero” di prendere i mezzi pubblici: sei obbligato. Ed è lo stesso meccanismo del ricatto attraverso la paura. La paura della multa, del sequestro, della perdita dei beni. Una spada di Damocle costante che pende sulla testa dei cittadini.

Lo Stato, che teoricamente dovrebbe essere il popolo, si trasforma in un’entità che controlla, punisce e minaccia. Il popolo non è sovrano: è suddito. E dietro tutto questo non c’è tanto il denaro, che viene creato dal nulla, quanto il controllo totale sull’essere umano.

Il vero risveglio

Per uscire da questa gabbia non basta un risveglio intellettuale. L’intelletto è solo una parte infinitesimale di ciò che siamo. Noi siamo coscienza. Siamo essenza. Siamo spirito. Siamo eterni, divini, intoccabili nella nostra vera natura.

Il problema è che non ne siamo consapevoli. E quando non sai chi sei, permetti a qualcun altro di dirti come vivere, come pensare, come essere.

Tutto, alla fine, torna alla dimensione spirituale dell’esistenza. Rientrare in contatto con la propria vera natura significa riscoprire chi siamo davvero: amore, luce, coscienza. La paura è l’antitesi dell’amore. La paura chiude, l’amore apre. La paura respinge, l’amore accoglie.

I veri percorsi spirituali servono a questo: a riportarti a casa, dentro di te. Solo quando riconosci la tua vera natura diventi libero dal condizionamento, dalla manipolazione, dal controllo. Libero di vivere secondo il tuo diritto di nascita divino: la libertà e la felicità.