Il tuo Guru è il Migliore? Scegliere la Via Spirituale più Adatta a Te

Il tuo Maestro è il Migliore?

Ciao a tutti! Oggi vorrei riflettere su un tema che spesso genera dibattito nel mondo della spiritualità: la presunzione che il “mio” maestro sia migliore del “tuo”.

Nel vasto panorama di maestri illuminati (come Amma, Sai Baba, Gesù, Buddha, Krishna, e tanti altri) e dei loro insegnamenti, purtroppo, si assiste spesso a una forma di competizione che crea divisione e separazione tra i discepoli. Questo atteggiamento è in netto contrasto con il messaggio centrale che tutti questi maestri professano: l’unità.

Siamo tutti parte di un’unica coscienza cosmica universale che si manifesta in diverse forme. La convinzione che un percorso sia superiore a un altro nasce dall’ego, da una mente che non ha ancora sperimentato l’unità dello spirito.

L’importanza della risonanza: ogni via ha la sua validità

Non esiste un maestro migliore in assoluto, così come non esiste un unico metodo universale. Ci sono tanti maestri e tante tecniche perché siamo tutti diversi. Le nostre forme mentali, le nostre esperienze passate e il nostro vissuto creano una risonanza unica che ci fa sentire più affini a un certo tipo di insegnamento o di maestro.

Se analizziamo gli insegnamenti dei grandi maestri, noteremo che, nella loro sostanza, dicono tutti la stessa cosa. Le differenze sono formali: il modo di parlare, le metafore utilizzate e il tipo di pratiche proposte sono adattate per risuonare con specifiche persone, rendendo il messaggio più comprensibile e assimilabile.

La scelta della tecnica: ascolta la tua mente

Lo stesso concetto si applica alle tecniche di meditazione, contemplazione o preghiera. Sebbene nella forma possano sembrare diverse, ogni maestro ne propone una che è funzionale per chi è in sintonia con lui.

Come scegliere la tecnica più adatta a te? L’unico modo è sperimentare. Prova diverse tecniche che provengono da veri maestri e osserva con quale di esse riesci a mantenere la concentrazione con minor sforzo. La concentrazione è il primo passo della meditazione, e se trovi una pratica che ti permette di restare focalizzato senza fatica, hai trovato la tua strada. Che si tratti di recitare un mantra, visualizzare una forma divina, o praticare la meditazione Zen, ciò che conta è che la tecnica risuoni con te.

L’esempio del Kriya Yoga

Prendiamo il Kriya Yoga come esempio. In Occidente, è stato diffuso principalmente da Yogananda, ma anche all’interno di questo lignaggio esistono diverse sfumature. Yogananda stesso, Lairi Masaya prima di lui, e altri discepoli hanno adattato la tecnica per renderla più adatta a diverse persone.

“Kriya” significa “azione che non crea karma”. Le tecniche di meditazione, se approcciate correttamente, non creano nuovo karma e ci aiutano a liberarci da quello passato. Quindi, qual è il miglior Kriya? Se hai un guru che ti ha iniziato a una specifica tecnica, quella è la migliore per te. Non solo perché la tecnica in sé è efficace, ma perché è il tuo guru, colui che ti ha scelto come discepolo, a guidarti nel percorso.

Il ruolo del guru: dalle tenebre alla luce

Il termine “guru” (dal sanscrito “gu” – tenebre, “ru” – luce) significa “colui che ti porta dalle tenebre alla luce”. Un vero guru, con la sua energia e la sua guida, ti aiuta a distruggere l’ego e a elevare la tua coscienza. Quando vieni iniziato a una sua tecnica, gran parte del lavoro di purificazione (il 90%, come suggerito nel testo originale) viene svolto da lui. Tu credi di progredire con il tuo impegno, ma in realtà è la sua grazia a facilitare il tuo cammino.

Ricorda, non siamo noi a scegliere il maestro, ma è il maestro a scegliere noi. Apparentemente siamo noi a intraprendere un cammino, ma in realtà è il guru che crea le circostanze affinché tu lo incontri.

Il percorso migliore per te

In sintesi, non esiste una tecnica migliore in assoluto. Esiste la tecnica più adatta alla tua mente, e il top è quando questa tecnica ti viene data da un vero maestro.

Intraprendere un percorso spirituale con un vero guru non è come camminare a piedi nudi su un sentiero di montagna. È come viaggiare su un’autostrada liscia e in discesa con una macchina potente: il lavoro viene fatto dal guru, e tu puoi progredire rapidamente. Scegliere un percorso fai-da-te, invece, può essere faticoso e pieno di ostacoli.

Perciò, lasciamo da parte la competizione e l’ego, e concentriamoci su ciò che risuona veramente con noi. La via verso la luce è una, ma i sentieri per arrivarci sono tanti e ognuno ha il suo.