
L’Importanza di Non Idealizzare il Proprio Insegnante
26 Gennaio 2024 by
gianluigi costa
Se idealizzi il tuo insegnate sarai sicuramente deluso
Nel mondo delle discipline olistiche e spirituali, è comune che gli allievi, animati dalla sete di apprendimento e crescita personale, tendano a idealizzare il proprio insegnante. Questo processo, seppur naturale, può comportare rischi e sfide, come ho personalmente sperimentato. È fondamentale comprendere che dietro la figura dell’insegnante c’è una persona ordinaria, con conoscenze ed esperienze forse più ampie, ma pur sempre umana.
L’idealizzazione dell’insegnante può nascere dal desiderio di trovare una guida spirituale o un maestro che incarna la saggezza e la perfezione. Tuttavia, è importante ricordare che nessun essere umano è immune da errori o imperfezioni. Idealizzare troppo il proprio insegnante può portare a aspettative irrealistiche, con conseguenze potenzialmente negative quando ci si rende conto che anche il maestro ha le sue limitazioni.
Personalmente, ho vissuto esperienze in cui gli allievi mi hanno idealizzato, attribuendomi caratteristiche quasi divine. Questo atteggiamento, se inizialmente lusinghiero, può diventare problematico nel tempo. Quando la realtà umana dell’insegnante emerge, l’allievo può sentirsi deluso e tradito, passando dalla idealizzazione alla demonizzazione.
Ricordiamoci che l’insegnante è, innanzitutto, un essere umano. Ha attraversato esperienze di apprendimento e crescita personale, ha commesso errori e ha affrontato sfide. La sua conoscenza potrebbe essere più vasta, ma ciò non lo rende immune dagli alti e bassi dell’esistenza. Idealizzarlo troppo crea una distanza illusoria tra insegnante e allievo, contribuendo a creare uno sbilanciamento nella relazione.
L’approccio più saggio è abbracciare la consapevolezza che, dietro la guida spirituale, si nasconde un individuo che condivide il proprio percorso con gli altri. Invece di idealizzare, cerchiamo di imparare, crescere e collaborare. Il rispetto per l’insegnante dovrebbe essere basato sulla comprensione della sua umanità e sulla consapevolezza che può essere fonte di ispirazione senza dover essere perfetto.
In conclusione, nel percorso delle discipline olistiche e spirituali, è cruciale evitare di idealizzare eccessivamente il proprio insegnante. Accettare la sua umanità e apprezzare la sua saggezza senza attribuirgli una perfezione irraggiungibile contribuirà a creare una connessione più autentica e duratura. L’insegnante è una guida, ma anche lui è in continua crescita. Saper apprezzare la sua umanità è il fondamento per un rapporto sano e fecondo nel cammino verso la conoscenza e l’illuminazione spirituale.
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