La realizzazione di un sogno – Viviamo in un periodo molto difficile per l’umanità, un periodo dove il benessere, la tecnologia e gli agi ci attirano e ci trascinano verso la ricerca della materialità. Ma, seppur possiamo mirare tutto questo apparente oro, tutto questo luccichio, ci sono persone che invece vivono nella povertà e in difficoltà di vita, vivono nel dolore e nella sofferenza.
Se, un nostro fratello soffre, ho sempre pensato, che è nostro dovere fare qualcosa per aiutarlo.
Questo mio amore per il prossimo ha mosso tutta la mia vita!
Da bambina, ricordo che spesso mi rifugiavo in chiesa, la mia chiesa preferita era il Gesù Nuovo a Napoli, lì incontrai il Signore dentro di me. Incontrai anche un sacerdote gesuita che mi accolse sin da piccola quando io mi inginocchiavo al suo confessionale parlandogli di me, dei miei problemi e di quanto dolore c’era nel mio cuore, di quanta povertà di amore c’era nella mia famiglia, delle violenze che subivo.
Condividevo con lui la mia spiritualità semplice di bambina, i miei pianti e l’amore che nutrivo per Gesù.
Un giorno mentre ero per strada vidi delle foto, erano foto di bambini magrissimi, si vedevano le ossa, bambini cosiddetti del terzo mondo, bambini che morivano per la strada nella fame, nel desiderio di un po’ di cibo e magari di una carezza di conforto.
Ricordo che quelle immagini mi colpirono il cuore e mi fecero sentire forte la voglia di aiutare, di fare qualcosa. Ma come poteva una bambina aiutare quei bambini? Andai dal mio amico gesuita e gli dissi che volevo andare in Africa a fare la missionaria, volevo che quei bambini avessero il mio aiuto. Lui sorrise e con un gesto amorevole mi accarezzo la testa, potevo avere circa 8 anni.
Poi con una voce molto amorevole mi disse: “mia piccola Assunta, io capisco quello che senti, e capisco le tue buone intenzioni ma sappi che non hai bisogno di andare in Africa se vuoi dare aiuto al tuo prossimo. Torna a casa, già nella tua famiglia troverai il tuo prossimo, lo troverai nella tua mamma che subisce la violenza del suo uomo, nei tuoi fratelli rinchiusi in collegio che si sentono soli, lo troverai nel tuo vicino di casa vecchio e ammalato, lo troverai ovunque… perché intono a noi anche nel nostro piccolo mondo c’è sempre qualcuno che soffre, e forse non sa neppure chiedere aiuto. Guardati intorno hai tutto il terzo mondo davanti a te e non hai bisogno di andare così lontano per cercare il tuo prossimo”
Forse le parole non erano precisamente queste ma dentro di me è rimasto il ricordo chiaro di quelle cose che mi furono dette.
Da allora ho compreso quale è la strada, ho capito che bisogna prestare attenzione a chi ci sta accanto, a chi incontriamo lungo il cammino, perché spesso in una sola persona possiamo trovare tanta di quell’angoscia e sofferenza che non avremmo mai immaginato, dobbiamo cercare “noi” i poveri e i bisognosi, guardando con gli occhi del cuore chi ha necessità di aiuto, non dobbiamo aspettare una sollecitazione ma dobbiamo fare qualcosa ogni giorno, come possiamo, …perchè anche un sorriso in certi momenti è un aiuto grande quando la persona che è di fronte a noi è triste.
Perché ho raccontato questo squarcio della mia vita? Per condividere con chi leggerà una mia scelta degli ultimi anni.
Gli angeli, miei amici, miei consiglieri, mi hanno sempre aiutata nel mio percorso spirituale e di crescita. Anni fa hanno permesso che io incontrassi il Reiki. In tanti anni di insegnamento ho potuto verificare quanto questa disciplina sia di grande aiuto alle persone, e quanto, nella sua semplicità di applicazione, dia benessere a chi lo pratica … un benessere che coinvolge l’intero essere non solo fisicamente ma sopratutto mentalmente, donando pace ai pensieri e alle preoccupazioni. Tante le testimonianze che ho raccolto e tanti i riscontri positivi, ciò mi spinge a proseguire questo mio percorso di insegnamento che mi permette di essere portatrice di un piccolo aiuto a chiunque ha nel cuore un sano desiderio di star bene e crescere spiritualmente.
Ma questo mio essere un maestro mi ha dato anche un’altra grande possibilità, oltre quella di curare con le mie mani i miei figli, me stessa, o chi ne ha avuto bisogno, di iniziare al reiki tante persone desiderose di apprendere, … mi ha dato la possibilità di raccogliere fondi per realizzare il desiderio di quella bambina che ancora vive dentro di me, quella bambina che si dispiaceva quando percepiva negli altri la sofferenza, quella bambina che voleva andare in Africa.
Oggi grazie al Reiki posso aiutare i bisognosi, posso, anche se con poco, dare una mano a chi è nella difficoltà. Grazie al reiki ho potuto fare grandi beneficienze a famiglie povere, comunità di tossicodipendenti, bambini di una casa famiglia ed a persone intorno a me che vedevo in difficoltà.
Quando sono diventata maestro, avendo già un lavoro che poteva sostenere decorosamente la mia famiglia, vivendo comunque la mia vita nella spiritualità dell’essenziale, del non spreco, dell’accontentarsi del necessario, ho scelto di offrire tutti i guadagni che percepivo a chi ne avesse bisogno.
Assunta Cindolo