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Stiamo vivendo il periodo più oscuro della storia umana

8 Novembre 2023 by gianluigi costa

La schiavitù moderna: il potere invisibile delle élite finanziarie.

Dall’oppressione fisica a quella mentale

Nell’era contemporanea, l’umanità si trova a dover affrontare sfide e dinamiche sociali complesse che, in molti casi, sembrano segnare il periodo più difficile della sua esistenza. È interessante notare come, nel corso della storia, i regimi oppressivi abbiano assunto diverse forme, ma il comune denominatore è sempre stato il controllo e il dominio su larghe fasce della popolazione. Se un tempo c’erano re, imperatori, nobili e reggenti che vessavano il popolo attraverso minacce di morte, privazione della libertà e violenza fisica, oggi il potere è passato nelle mani delle élite economico-finanziarie, che influenzano il governo e i media per condizionare la mente umana, creando desideri e bisogni artificiali.

Paura e corcizione fisica

Nel passato, i despoti erano spesso intellettualmente più onesti nella loro crudeltà: il loro controllo si basava sulla paura e sulla coercizione fisica. Oggi, al contrario, siamo portati a credere di vivere in società libere e democratiche. Tuttavia, molti sostengono che questa libertà sia solo un’illusione, e che siamo schiavi di un potente strumento di manipolazione mentale e collettiva.

Sianmo in mano a élite senza scrupoli

Le élite finanziarie, grazie al loro enorme potere economico, sono in grado di influenzare in maniera significativa i governi, sia attraverso le donazioni e il finanziamento delle campagne politiche che attraverso il controllo dei media. Questo controllo consente loro di plasmare l’opinione pubblica in modo che le politiche e le decisioni favorevoli ai loro interessi siano accettate dalla società come il “bene comune”. Il risultato è una forma di controllo indiretto e subdolo, che influenza il modo in cui pensiamo e percepiamo il mondo.

Influenza sulla politica

Il potere delle élite finanziarie si estende anche al mondo degli affari, dove grandi aziende multinazionali influenzano la politica economica a loro vantaggio. Questo può portare a politiche che favoriscono i profitti delle corporation a discapito dei bisogni e degli interessi della popolazione in generale. La ricerca del profitto diventa spesso il principale driver delle decisioni politiche ed economiche, a scapito della giustizia sociale e dell’equità.

Cultura del debito

Inoltre, le élite finanziarie spesso promuovono un consumismo sfrenato, incoraggiando il desiderio di beni materiali e l’acquisto di prodotti che spesso non sono necessari. Questa promozione costante del consumo crea una cultura del debito e dell’insoddisfazione perpetua, in cui le persone cercano la felicità attraverso l’accumulo di beni invece di attraverso relazioni significative, crescita personale e benessere sociale.

Individualismo e competizione

L’ipnosi collettiva di cui si parla è il risultato di un costante bombardamento di messaggi che promuovono l’individualismo, la competizione e il materialismo come valori primari. Questa mentalità porta spesso a una mancanza di empatia per coloro che sono meno fortunati e alla crescente disuguaglianza sociale.

La soluzione

Molti sostengono che l’unica via d’uscita da questa situazione sia un maggiore coinvolgimento civico, l’educazione critica e il ripensamento dei valori che guidano la nostra società. È necessario riconoscere il potere delle élite finanziarie e cercare di limitare la loro influenza attraverso una maggiore trasparenza, una riforma politica e un maggiore controllo democratico. Tutto questo sarà realmente possibile solo a condizione che l’uomo faccia un profondo e sincero lavoro che lo porti verso le più alte vette della spiritualità.

Conclusioni

In conclusione, sebbene il potere e la coercizione possano assumere forme diverse nel corso della storia, il controllo sulle masse rimane un tema centrale. Oggi, il potere invisibile delle élite finanziarie rappresenta una sfida significativa per la nostra libertà e il nostro benessere. Per recuperare il controllo sulle nostre vite e sul nostro futuro, dobbiamo essere consapevoli di queste dinamiche e cercare modi per contrastarle in modo costruttivo e responsabile. Solo allora potremo sperare in un mondo più giusto ed equo.