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Il Potere Magico dei Mantra: Un Viaggio nell’Arte dell’Incantamento

7 Settembre 2023 by

Gianluigi Costa

Dall’antica scienza del “Tantra Yoga” la conoscenza spirituale dei Mantra

Nel vasto universo delle pratiche spirituali e meditative, i mantra emergono come una delle forme più antiche e potenti di espressione. Queste vibrazioni sonore, cariche di significato ed energia, hanno affascinato l’umanità da secoli. In questo articolo, esploreremo il misterioso mondo dei mantra e scopriremo il loro potere magico e trasformativo.

I Mantra: Un’Antica Arte di Incantamento

I mantra sono una parte essenziale delle tradizioni spirituali dell’India, ma la loro influenza si è diffusa in tutto il mondo. La parola “mantra” deriva dal sanscrito, con “manas” che significa mente e “tra” che significa strumento, proteggere, liberare. Quindi, letteralmente, un mantra è uno strumento per proteggere e liberare la mente. Ma questo strumento è molto più che un semplice suono o una serie di parole; è una chiave per sbloccare potenti forze interiori ed esteriori.

La Scienza dietro i Mantra

Per comprendere il potere dei mantra, dobbiamo esplorare la loro base scientifica. La fisica moderna ci ha insegnato che tutto nell’universo è vibrazione. I mantra sono una forma di vibrazione sonora che può colpire la mente, il corpo e lo spirito. Quando pronunciamo o cantiamo un mantra, creiamo onde sonore che possono avere un impatto profondo su di noi.

Uno studio condotto dalla Harvard Medical School ha rilevato che la pratica regolare di mantra può avere effetti benefici sulla salute mentale e fisica. Questo include la riduzione dello stress, l’aumento della concentrazione e il miglioramento del benessere emotivo. Il mantra agisce anche sul sistema nervoso, mantenendo la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna regolari.

Il Significato dietro le Parole

I mantra sono costituiti da sillabe sacre esclusivamente in lingua sanscrita e hanno un significato profondo. Ad esempio, il mantra “Om” è considerato il suono primordiale dell’universo e rappresenta l’unità di tutto ciò che esiste. Il famoso mantra “Om Mani Padme Hum” del Buddismo tibetano significa “La gioia è nella gemma nel loto,” e porta con sé l’invocazione della compassione.

Il significato di un mantra per alcune scuole è importante perché la mente lo associa a una particolare intenzione o energia. Per altre scuole il significato è ininfluente perchè ciò che realmente conta è la vibrazione prodotta dal Mantra. Questo è il motivo per cui la ripetizione continua di un mantra può aiutare a focalizzare la mente e ad attirare ciò che desideriamo nella nostra vita.

L’Arte della Pratica del Mantra

La pratica dei mantra può variare ampiamente da tradizione a tradizione. Alcuni praticanti cantano i mantra ad alta voce, mentre altri li recitano silenziosamente nella mente. La ripetizione costante del mantra, con profonda devozione e concentrazione, è spesso il fulcro della pratica.

È importante notare che i risultati della pratica del mantra possono richiedere tempo. L’efficacia dei mantra può variare da persona a persona, ma la perseveranza è spesso chiave. La coerenza nella pratica può portare risultati sorprendenti.

Conclusioni

I mantra sono molto più che semplici parole o suoni. Sono un mezzo attraverso il quale possiamo connetterci con l’energia universale, trasformare la nostra mente e migliorare la nostra vita. Il loro potere magico risiede nella loro capacità di influenzare profondamente la nostra coscienza e il nostro ambiente.

Se desideri esplorare il mondo dei mantra, ti consigliamo di trovare un insegnante o una tradizione che risuoni con te e di iniziare una pratica regolare. Con il tempo, potresti scoprire il potere trasformativo di queste vibrazioni sonore, aprendo nuove porte alla consapevolezza e all’evoluzione spirituale.

Ricorda che i mantra richiedono dedizione e pazienza, ma il loro potere di cambiare la tua vita è reale e tangibile. Sii aperto all’esperienza e preparati a scoprire il magico mondo dei mantra.

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IL POTERE MAGICO DEI MANTRA

One thought on “Il Potere Magico dei Mantra: Un Viaggio nell’Arte dell’Incantamento

  1. Bellissimo articolo caro Gianluigi. Come dici, i mantra sono molto potenti, e il risultato ottenuto dipende dalla coscienza che si ha mentre lo si canta, recita interiormente o a voce udibile.

    Questo è verissimo, si possono raggiungere fini materiali con tutti i mantra e i testi vedici citano una moltitudine di mantra, consigliandone alcuni per uno scopo e altri per altri scopi secondo il fine che ci preffiggiamo.

    Ma se vogliamo raggiungere un fine puramente spirituale, cioè prendere il massimo dal dono regalatoci da questi testi preziosissimi, dovremmo cantare i mantra che si rivolgono alla massima autorità di questa energia materiale e di quella spirituale…perché solo in tal caso potremmo avere questa opportunità di farci aiutare a trascendere davvero gli aspetti e i desideri più o meno grossolani o sottili dell’energia materiale (non solo con l’immaginario).

    Śrī Caitanya-caritāmṛta » Madhya-līlā » CHAPTER SIX
    CC Madhya 6.242
    হরের্নাম হরের্নাম হরের্নামৈব কেবলম্ ।
    কলৌ নাস্ত্যেব নাস্ত্যেব নাস্ত্যেব গতিরন্যথা ॥ ২৪২ ॥
    harer nāma harer nāma
    harer nāmaiva kevalam
    kalau nāsty eva nāsty eva
    nāsty eva gatir anyathā
    Synonyms
    hareḥ nāma — the holy name of the Lord Hari; hareḥ nāma — the holy name of the Lord Hari; hareḥ nāma — the holy name of the Lord; eva — certainly; kevalam — only; kalau — in this Age of Kali; na asti — there is not; eva — certainly; na asti — there is not; eva — certainly; na asti — there is not; eva — certainly; gatiḥ — means; anyathā — other.

    Translation
    “ ‘In this age of quarrel and hypocrisy, the only means of deliverance is the chanting of the holy names of the Lord. There is no other way. There is no other way. There is no other way.’ ”

    Purport
    Because the people of this age are so fallen, they can simply chant the Hare Kṛṣṇa mahā-mantra. In this way they can rid themselves of the bodily conception of life and become eligible to engage in the Lord’s devotional service. One cannot engage in the devotional service of the Lord without being purified of all contamination. This is confirmed in the Bhagavad-gītā (7.28):

    yeṣāṁ tv anta-gataṁ pāpaṁ 
    janānāṁ puṇya-karmaṇām
    te dvandva-moha-nirmuktā 
    bhajante māṁ dṛḍha-vratāḥ

    “Persons who have acted piously in previous lives and in this life and whose sinful actions are completely eradicated are freed from the dualities of delusion, and they engage themselves in My service with determination.” Sometimes people are surprised to see young men and women take so seriously to the Kṛṣṇa consciousness movement. By giving up sinful activity — illicit sex, meat-eating, intoxication and gambling — and strictly following the injunctions given by the spiritual master, they have become purified of all contamination. They can therefore fully engage in the devotional service of the Lord.

    In this Age of Kali, hari-kīrtana is very, very important. The importance of chanting the holy name of the Lord is stated in the following verses from Śrīmad-Bhāgavatam (or Bhagavata Purana) (12.3.51-52):

    kaler doṣa-nidhe rājann 
    asti hy eko mahān guṇaḥ
    kīrtanād eva kṛṣṇasya 
    mukta-saṅgaḥ paraṁ vrajet
    kṛte yad dhyāyato viṣṇuṁ 
    tretāyāṁ yajato makhaiḥ
    dvāpare paricaryāyāṁ 
    kalau tad dhari-kīrtanāt

    “The most important factor in this Age of Kali, which is an ocean of faults, is that one can be free from all contamination and become eligible to enter the kingdom of God simply by chanting the Hare Kṛṣṇa mantra. The self-realization that was achieved in the Satya millennium by meditation, in the Tretā millennium by the performance of different sacrifices, and in the Dvāpara millennium by worship of Lord Kṛṣṇa can be achieved in the Age of Kali simply by chanting the holy names, Hare Kṛṣṇa.”

    In Kali Santara Upanishad è detto:
    At the end of the Dvapara Yuga (the third out of four yugas or epochs or eras, or ages, described in the scriptures of Hinduism), sage Narada approached Brahma and requested him to enlighten him on the path he should follow to alleviate the detrimental effects of Kali Yuga. Brahma said that by way of taking the name of the supreme deity Narayana, all the tribulations of Kali yuga will be washed away. These sixteen names to be chanted are as:

    Hare Kṛṣṇa Hare Kṛṣṇa
    Kṛṣṇa Kṛṣṇa Hare Hare
    Hare Rāma Hare Rāma
    Rāma Rāma Hare Hare

    Chanting of the sixteen words mantra is asserted by the text to be constantly done by sage Narada, who with his musical instrument tanpura has been doing it for ages. Apart from this Upanishad, chanting of this mantra has also been prescribed in Puranas such as Brahmananda Purana, the Agni Purana and so forth.[14] In modern times, Lord Chaitanya who is believed by his followers to be the incarnation of Lord Krishna also preached chanting of this mantra with a change so that it can reach the mass public, putting Hare Krishna first and when chanted in a repeat mode, it has Krishna and Rama as starting node.[14]

    The Upanishad also states that in the Kali Yuga Narada was the creator or Kali-Karaka of all conflicts or undesirable acts. However, Narada who is the arbitrator of the laws of karma (all deeds) he himself approaches Brahma seeking redress to all the ills of this epoch. It is also stated in the Upanishad that Narada roamed around the world holding a lute in his hand to adjust the laws of harmony as a result of a curse by Daksha. The sixteen mantras that Narada was advised to recite by Brahma relate to jiva the immortal soul which has sixteen kalas.[2]

    There are no rules and regulations to chant this maha-mantra (‘great mantra’). It should be chanted always irrespective of whether one is in a pure or impure condition.[15]

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