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Vegetarianesimo

8 Novembre 2010 by Gianluigi Costa

La salute di corpo, mente e spirito attraverso il cibo

È interessante notare che molte persone scelgono di adottare una dieta vegetariana per motivi etici, ambientali o spirituali. Questa scelta può essere alimentata da diverse motivazioni, ma spesso riflette un desiderio di vivere in armonia con gli altri esseri viventi, l’ambiente e la propria coscienza.

Motivazioni animaliste: Questi individui scelgono una dieta vegetariana principalmente per evitare di infliggere sofferenze agli animali. Essi respingono l’idea di uccidere animali per il cibo e sono contrari agli allevamenti intensivi e alle pratiche che causano danni agli animali. Questa scelta riflette una sensibilità verso la sofferenza degli animali e un impegno a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente.

Motivazioni spirituali: Altri individui scelgono il vegetarianismo per ragioni spirituali. Credono che evitare il consumo di carne favorisca la pace mentale, l’amore e la tolleranza. Molte tradizioni spirituali insegnano l’importanza della compassione e dell’amore per tutti gli esseri viventi, e una dieta vegetariana può essere vista come un modo per vivere in armonia con questi principi.

Benefici per la salute: Oltre alle motivazioni etiche e spirituali, molti studi hanno dimostrato i benefici per la salute legati a una dieta vegetariana. Questa scelta può contribuire a ridurre il rischio di alcune malattie croniche, migliorare la salute cardiovascolare e promuovere un benessere generale.

Reiki e vegetarianismo: Mentre Usui, il fondatore del Reiki, non ha specificamente dettato linee guida sull’alimentazione, molte persone che praticano il Reiki affermano di aver sperimentato una maggiore chiarezza mentale e una capacità aumentata di canalizzare l’energia quando seguono una dieta vegetariana. Questo può essere dovuto alla sensazione di leggerezza e chiarezza che molte persone sperimentano con una dieta basata su frutta, verdura e alimenti vegetali. Tuttavia, la scelta di seguire una dieta vegetariana o no, nel contesto del Reiki, è spesso una questione personale, e ciascuno è libero di decidere quale approccio funzioni meglio per loro.

In conclusione, sia il vegetarianismo per motivi etici che spirituali offrono benefici sia per l’individuo che per il mondo circostante. La scelta di adottare una dieta vegetariana può contribuire a promuovere la compassione, l’equilibrio e la pace mentale, elementi che sono in sintonia con i principi del Reiki e molte altre tradizioni spirituali. Tuttavia, questa scelta rimane personale, e ciascuno dovrebbe considerare ciò che è meglio per il proprio benessere e le proprie convinzioni. Che si scelga di essere vegetariani o meno, l’importante è fare scelte alimentari consapevoli e rispettose degli altri esseri viventi e del pianeta.

Om shanti, shanti, shanti
Gianluigi

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tratto da anandamarga.it

Filosofia Vegetariana – Srii Srii Anandamurtii, il Maestro Spirituale dell’Ananda Marga, ha spiegato il concetto di ahimsa (non violenza verso gli esseri viventi) in questa maniera:

“Secondo le possibilità, gli alimenti dovrebbero essere scelti fra quelli che presentano un minore grado di sviluppo di coscienza. Se fossero disponibili alimenti vegetali, gli animali non dovrebbero essere uccisi. In modo secondario, dietro ogni circostanza, prima di uccidere qualsiasi animale più o meno evoluto, è da prendere in considerazione la possibilità di vivere con corpo sano senza uccidere queste creature.”

1. Ma allora cosa mangiare?

Nella pratica del Tantra è suggerita una dieta latteo vegetariana che aiuta lo sviluppo della Coscienza e contribuisce a mantenere la mente in uno stato favorevole per la Meditazione e per lo Yoga.
Per essere un vero vegetariano bisognerebbe evitare ogni tipo di carne, pesce ed eliminare anche le uova. Per seguire la dieta yogica bisognerebbe, inoltre, non usare aglio, cipolle e funghi. I funghi non sono veri vegetali, crescono su materiali in decomposizione ed inoltre poiché crescono prevalentemente di notte, sono privi di clorofilla.

Secondo poi la disciplina del Tantra Yoga, aglio e cipolla hanno un effetto negativo sulla mente (l’aglio è un buon antibiotico, ma ha un cattivo effetto sulla mente). Chi pratica regolarmente meditazione si accorge subito di come questi alimenti creino agitazione mentale. Anche eliminando tutti questi alimenti rimangono ancora tanti cibi da mangiare: cereali, ortaggi, verdure, frutta, legumi, latte e suoi derivati, miele, riso, pasta, ecc. ecc.

Non preoccupatevi delle proteine, ne riceverete di più dai legumi che nella carne; questo è dimostrato scientificamente.
Se la dieta è bilanciata non darà assolutamente alcun problema. Smettere di mangiare carne darà subito degli effetti positivi sia al vostro corpo che alla mente.

Per iniziare, qualcuno smette gradatamente, eliminando di settimana in settimana una porzione sempre maggiore di prodotti carnei, mentre altri sono drastici nell’eliminazione della carne (inclusi pesci, molluschi e salumi). Il consiglio è, comunque, quello di sentire sempre le necessità del proprio organsimo e comunque di sostituire le proteine animali con maggior apporto di proteine vegetali.

2. Perchè vegetariano?

Quando ci si avvicina per la prima volta a questo stile di vita può sorgere spontaneo il dubbio che sia una scelta estrema, in questa pagina spieghiamo alcuni dei motivi per cui gli Yogi sono vegetariani.
Più cereali, legumi, ortaggi e frutta!

Questi alimenti sono basilari perché apportano carboidrati (in particolare amido e fibra), ma anche vitamine, minerali ed altri elementi di rilevante sostegno per la nostra salute. Inoltre, i legumi ed cereali sono anche ottime fonti di proteine.Numerosi studi hanno dimostrato come un’alimentazione ricca in cereali, legumi, ortaggi e frutta protegge dalla comparsa di numerose malattie molto diffuse nei paesi sviluppati, come ad esempio diverse forme di tumore all’apparato gastrointestinale e malattie cardiovascolari (patologie delle arterie coronarie, ipertensione, infarto del miocardio), cataratta, malattie dell’apparato respiratorio (asma e bronchiti), malattie dell’apparato digerente (diverticolosi, stipsi), ecc.

Il consumo di appropriate quantità di frutta e ortaggi assicura un rilevante apporto di nutrienti (vitamine, minerali e acidi organici) e contemporaneamente permette di ridurre la densità energetica della dieta, sia per il tenore in grassi totali e l’apporto calorico complessivo limitati, che per l’elevata capacità saziante di questi nutrienti, derivante dall’alto tenore di fibre. Infatti si consiglia si iniziare un pasto sempre con frutta e/o verdure crudi, almeno 5-10 minuti prima del pasto principale, al fine di apportare un buon quantitativo di fibre allo stomaco (per il senso di sazietà), sia per una migliore evacuazione post-digestione.

La fibra alimentare aiuta il raggiungimento del senso di sazietà, in quanto contribuisce ad aumentare il volume del cibo ingerito e a rallentare lo svuotamento dello stomaco, benché faciliti lo svuotamento dell’intestino. Per di più, sembra in grado di ridurre il rischio di insorgenza di alcune malattie dell’intestino (quali la diverticolosi del colon) e delle vene (quali le varici), nonchè di importanti malattie cronico-degenerative, in particolare i tumori del colon-retto (probabilmente per la diluizione di eventuali sostanze cancerogene e per la riduzione del loro tempo di contatto con la mucosa intestinale), il diabete e le malattie cardiovascolari (presumibilmente regolando i livelli ematici di glucosio e di colesterolo) ed alcune patologie psicosomatiche. Il World Cancer Institute raccomanda per la prevenzione dei tumori le diete vegetariane.

Principali alimenti ricchi in fibra

  • Legumi: fagioli, fave, ceci, lenticchie, piselli
  • Cereali e derivati: pasta, biscotti, pane e cereali da colazione (soprattutto se integrali), prodotti da forno, orzo perlato
  • Verdura e ortaggi: carciofi, cavoli, cicoria, carote, melanzane, barbabietole, finocchi
  • Frutta fresca: pere, mele, fichi, banane, kiwi, lamponi, fichi d’India, ribes
  • Frutta secca in guscio: noci, nocciole, mandorle
  • Frutta essiccata: albicocche secche, fichi secchi, mele essiccate, uva passa, prugne secche, castagne secche

3. Alimentazione e clorofilla.

Il prodotto finale del cibo che mangiamo viene chiamato linfa e la clorofilla è molto importante per la produzione della linfa nel nostro corpo. Ad esempio, le mucche producono molta linfa e molto latte, grazie alla loro dieta verde, in quanto i vegetali di cui si cibano sono ricchi di clorofilla. Pertanto il latte e derivati sono fondamentali nella dieta vegetariana, proprio perché il latte è un concentrato dei derivati della clorofilla. Ne consegue che dovremmo preferire alimenti che sono rimasti esposti alla luce solare e si sono arricchiti di clorofilla.

La clorofilla è il componente essenziale per il processo di fotosintesi che si svolge in tutti i vegetali, presente nelle parti verdi delle piante, in particolare in quelle a foglia verde ed ha una forte proprietà antiossidante, che serve a combattere l’invecchiamento del corpo e la produzione dei radicali liberi.

E’ la clorofilla che dà alle foglie il colore verde e capta l’energia luminosa necessaria perché le piante possano svolgere la fotosintesi clorofilliana. Questo colore è ottenuto dalla molecola che è in grado di assorbire le radiazioni rosse e violette, che sono complementari rispetto al colore verde. La luce assorbita fornisce alla pianta l’energia necessaria alla fotosintesi. E’ il sangue vegetale.

I vegetali si alimentano tramite la linfa che porta in tutta la loro struttura ciò che è stato estratto dalla terra. Ma anche all’interno del corpo umano vi sono dodici litri di linfa in continuo e lento movimento. La linfa, biancastra e lattiginosa, contiene acqua, proteine e sali minerali; nella linfa vivono, muoiono e si riproducono la maggior parte delle cellule del nostro corpo.

Mentre la funzione del sangue è di nutrire le cellule e prelevare le tossine da loro prodotte, la linfa si muove raccogliendo in tutto l’organismo i liquidi in eccesso, i metaboliti, i batteri uccisi e le cellule morte. Nel suo ampio percorso attraversa alcune ghiandole, dette “linfonodi”, dove i rifiuti organici vengono ridotti di dimensioni.

La linfa, sempre più purificata, prosegue il suo viaggio e, superati tutti i linfonodi, si riversa nel sangue che viene, a sua volta, purificato dai reni e dai polmoni. Se i reni funzionano bene, le tossine passeranno nell’urina, mentre le sostanze utili (ad esempio i sali minerali) verranno lasciati nel sangue.

Il movimento della linfa dipende esclusivamente da vari muscoli e principalmente da quelli delle gambe; questi, contraendosi e dilatandosi, esercitano delle pressioni, forzando la linfa a riversarsi nel sangue in prossimità del cuore. A supplire la linfa che si è riversata nel sangue provvede la stessa circolazione sanguigna, che filtra fuori dalle vene e dalle arterie, la quantità d’acqua sufficiente per riequilibrare la situazione.

Una linfa che circola male, per scarso movimento o per un’alimentazione carente di clorofilla, può creare seri problemi. La pratica delle Ananas (posizioni dello Yoga) serve anche a riequilibrare la distribuzione e riattivazione della linfa nell’organismo.

Principali alimenti ricchi in clorofilla

  • Prezzemolo
  • Insalate
  • Verdure (spinaci, verza, cavolo, carciofo, aspargi, ecc.)
  • Piante da frutta

4. Non è naturale per l’essere umano mangiare carne.

Nell’uomo l’apparato digerente, la dentatura, la struttura della mascella, gli istinti naturali e le funzioni fisiologiche sono diverse rispetto agli animali carnivori. I carnivori mostrano caratteristiche particolari che li rendono un gruppo a parte rispetto a tutti gli altri appartenenti del regno animale: un intestino molto corto (3 volte la misura del corpo) per la rapida espulsione dei batteri putrescenti derivati dai tessuti in decomposizione della carne; stomaco con una quantità 10 volte maggiore d’acido cloridrico rispetto ai non carnivori, per digerire le fibre muscolari e le ossa; movimento solo verticale della mascella; denti canini acuminati ed allungati; mancanza dei denti molari.
In un ambiente intestinale non più sano, ma pieno di metaboliti e sostanze di scarto, si vengono a creare fenomeni dannosi, come fermentazione e putrefazione, che generando tossine avvelenano il sangue e pian piano tutto l’organismo. E’ proprio questo accumulo di tossine che, nel tempo, diventa l’origine di molte disfunzioni e malattie.

Un’indagine statistica sulla cancerogeneità della carne condotta dal Brithis Medical Journal ha indicato fino al 40% la possibilità in meno di un vegetariano di contrarre cancro rispetto ad un carnivoro. Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato, mediante esperimenti di massa coinvolgendo miglia di persone, che la soluzione migliore contro i tre maggiori killer mondiali (cardiopatie, cancro e diabete) stanno in una semplice dieta fruttariana-vegetariana.

Sotto il profilo evoluzionistico l’uomo è un primate e discende dalla scimmia. Il recentissimo completamento della mappatura del genoma ci ha offerto la prova scientifica dell’intuizione corretta darwiniana: il 99% del nostro Dna è identico a quello degli scimpanzè. A parte il gene del linguaggio presente solo nell’essere umano, il metabolismo umano è identico a quello dei primati, che non sono carnivori od onnivori e che si nutrono di bacche, cereali, legumi e frutti. Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è progettato per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne, indubbiamente, non ci indebolirebbe: gli animali più possenti (gorilla, elefante, ecc.) non mangiano carne. Pensiamo anche al neonato umano che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo del latte materno. L’uomo è chiaramente un non carnivoro di natura: la sua anatomia e il suo sistema digestivo mostrano che deve aver sviluppato per milioni d’anni una dieta basata su frutta, semi, grano e vegetali. Come nel caso dei non carnivori, l’intestino umano è lungo 12 volte il corpo dell’individuo ed è adatto per la lenta digestione dei vegetali e della frutta.

La seguente tabella mostra le principali differenze dell’apparato digerente dell’essere umano rispetto agli animali.

CARNIVORI

FRUTTIVORI ERBIVORI

ESSERI UMANI

Presenza Artigli Assenza Artigli Assenza Artigli
Assenza di pori sulla pelle; traspirazione attraverso la lingua Traspirazione attraverso i pori della pelle Traspirazione attraverso i pori ella pelle
Canini allungati e acuminati per lacerare la carne Scarso sviluppo dei canini rispetto i denti molari Scarso sviluppo dei canini rispetto i denti molari
Ghiandole salivari poco sviluppate Sistema ghiandolare salivare ben sviluppato Sistema ghiandolare salivare ben sviluppato
Saliva acido senza ptialina Saliva basica con forte componente di ptialina Saliva basica con forte componente di ptialina
Grossa quantità d’acido cloridrico nello stomaco Acidità di stomaco 20 volte minore ispetto ai carnivori Acidità di stomaco 20 volte minore rispetto ai carnivori
Intestino lungo circa tre volte la lunghezza del corpo Intestino lungo circa 10 volte la lunghezza del corpo Intestino lungo circa 10 volte la lunghezza del corpo

Numerosi studi hanno dimostrato che prima e durante l’agonia di un animale da macello, la biochimica dell’individuo va incontro a profondi cambiamenti come estremo tentativo di sopravvivenza. Sono prodotte in gran quantità tossine ed adrenalina che sono immesse nel torrente circolatorio. Il risultato è che l’intera carcassa è saturata di queste sostanze con la conseguenza di ritrovare queste sostanze nel nostro alimento. L’esperienza della mucca pazza ci ha mostrato in parte come gli animali da macello siano nutriti. Tutte queste sostanze sono destinate a far parte del tuo corpo!!!

5. Vitelli o piselli? Maiali o fagioli? C’è un nesso tra le nostre abitudini dietetiche e il fatto che quest’anno 10 milioni di persone rischieranno di morire di fame.

 

L’alimentazione non costituisce solamente un problema sanitario di interesse individuale, ma investe anche questioni economico sociali fondamentali nella vita delle nazioni e nella sopravvivenza dei popoli del mondo.

Produrre abbastanza cibo per una popolazione mondiale di 6 miliardi di persone è una necessità insostituibile e tecnicamente possibile, però farlo senza compromettere la sostenibilità è una sfida enorme. Il settore alimentare comprende il 75% dell’acqua dolce e il 20% dell’energia. 1/3 di tutti i trasporti sono legati al viaggio degli alimenti; 1/3 delle terre emerse (aree ghiacciate escluse) è destinato alla produzione alimentare. La filiera produttiva zootecnica ha l’impatto più rilevante per l’utilizzo delle risorse (occupazione dei suoli, perdita di biodiversità e foreste, uso dell’acqua) e di inquinamento (cambiamenti climatici, pesticidi, eutrofizzazione). Ciò avviene per l’inefficiente tasso di conversione alimentare: in media occorrono da 2 a 15 kg di vegetali per ottenere 1 kg di prodotti di origine animale: il 40-50% del raccolto complessivo di vegetali è ogni anno destinato al mangime animale.

Se dovessimo dimezzare il consumo di carne, noi potremmo risparmiare cibo per l’intero sviluppo mondiale. Alcuni studi fatti sull’argomento stimano che soltanto ridurre la produzione di carne del 10% permetterebbe la produzione di una quantità di grano sufficiente per sfamare 60 milioni di persone.
Perché la produzione di carne contribuisce alla fame nel mondo?

Solo il 10% delle proteine e delle calorie che noi diamo al bestiame noi lo ritroviamo nella carne che mangiamo. Per 20 milioni di tonnellate di sostanze nutrienti (tra cui proteine) che sono destinate al bestiame negli Stati Uniti, solo circa due milioni di tonnellate di proteine animali se ne possono ricavare. Lo spreco proteico potrebbe risolvere sicuramente i problemi alimentari di gran parte del pianeta.
Max Milner, direttore della commissione sulla nutrizione degli Stati Uniti dice: “Il grano della gente povera è usato per nutrire le mucche della gente ricca”. La produzione di grano deve crescere molto più rapidamente adesso, le nazioni ricche ne hanno bisogno per dare da mangiare agli animali da allevamento. Se la domanda di carne aumenta, il prezzo di questa sale e il grano è usato per nutrire gli animali. I prezzi alti spingono gli agricoltori a piantare più grano da foraggio e meno riso, patate e legumi.

Il rialzo dei prezzi pesa maggiormente sui poveri.

La strada verso modalità sostenibili di produzione e consumo alimentare inizia dalla rivoluzione nell’attuale catena di produzione delle proteine. I benefici ambientali di una transizione verso un’alimentazione latteo vegetariano potrebbe ridurre di 3 o 4 volte il fabbisogno di terra ed energia, e del 30 o 40% il fabbisogno di acqua e l’impatto eutrofizzante sui mari. Migliorerebbe la salute sia nei paesi ricchi (meno obesità e meno malattie tumorali) sia nei paesi del Sud del mondo, dove si renderebbe disponibile una maggiore quantità di proteine per uso umano: oggi terre estesissime sono destinate a produrre proteaginose per le stalle europee. Contro la fame un’altra alimentazione è possibile!

Come indurre la rivoluzione verso le proteine sostenibili? Sul lato dell’offerta, i governi nazionali e le organizzazioni internazionali dovrebbero incoraggiarlo anche con una politica generale di fiscalizzazione dei costi ambientali della filiera zootecnica, compreso il meccanismo di tassazione delle emissioni e dell’inquinamento prodotto. Mentre dalla parte della domanda, gli attori più diversi (da quelli istituzionali, all’associazionismo dei consumatori, fino ai singoli consumatori) potrebbero attuare direttamente il cambiamento nelle scelte di consumo. Ad esempio sulle etichette degli alimenti a base di carne aggiungendo la frase “questo animale ha sofferto prima di morire” si agevolerebbe la transazione verso un’alimentazione non violenta di tutti coloro che coltivano un desiderio di vita non violenta, ma al momento dell’acquisto nei bei negozi non pensano al dolore sopportato dagli animali per la morte. Sarà un processo lento, ma cruciale, che può richiedere per lo meno una generazione, ma che è già in atto.

6. Qual è la connessione fra spiritualità, moralità e il mangiare la carne?

La donna e l’uomo che vivono in equilibrio devono sviluppare i diversi aspetti dell’esistenza armoniosamente, senza inibire o paralizzare nessuna dimensione dell’esistenza a scapito delle altre. La nostra salute, infatti, non è un valore che riguarda soltanto la nostra corporeità materiale, cioè non è assenza di malattia, ma, come sostiene l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), è equilibrio psico-fisico ed emozionale: essa dipende dall’espressione equilibrata di tutte le manifestazioni della vita umana, inclusa la dimensione spirituale.

Se è possibile per noi vivere in salute senza mangiare carne, è giustificato chiedersi se il mangiare carne sia un’abitudine umana ed etica. Chiaramente gli animali non sono felici di donarci la loro vita per darci il piacere di mangiare il loro corpo. Molte religioni e gruppi spirituali hanno evocato una dieta vegetariana come consapevolezza della sacralità di tutte le vite e la necessità di vivere senza creare sofferenza. Tra questi troviamo nel Cristianesimo alcuni ordini della chiesa cattolica come i Trappisti e i Benedettini e nella chiesa protestante gli Avventisti; la chiesa avveniristica, la società teosofe, gli Esseni, Indù, Buddisti, Zorostrariani, Taoisti, le scuole yogiche.

Storicamente, anche nei primi tempi del cristianesimo alcuni gruppi di cristiani ed ebrei si opponevano al consumo di carne perché rappresentava una lussuria costosa e crudele.

Chiunque abbia visitato un mattatoio può testimoniare che gli animali soffrono molto prima e durante la macellazione. Soltanto negli Stati Uniti nove milioni di creature sono uccise tutti i giorni per supposte necessità alimentari.

Quelli che piangerebbero se il loro cane o gatto fosse ucciso continuano incoscientemente ad acconsentire il massacro inutile di milioni d’animali ogni anno.

Nella pratica dello Yoga, principalmente per mantenere l’equilibrio psico-fisico, è necessaria una buona alimentazione.

Nelle pratiche dell’Ananda Marga l’alimentazione si divide in tre categorie: Satvica, Rajasica e Tamasica.
I Cibi tamasici o statici sono quelli che non fanno bene né al corpo né alla mente e sono essenzialmente:

  • Gli alimenti d’origine animale (carni rosse, pesce, molluschi, volatili, insaccati, strutto, grassi animali)
  • Aglio e cipolle
  • Funghi
  • Più di tre tazzine di caffè al giorno
  • Alcool
  • Droghe
  • Tutti gli alimenti cucinati e consumati dopo 48 ore

I cibi rajasici o mutativi sono quelli che possono fare male alla mente ma sono sopportati bene dal corpo, o viceversa e sono:

  • Tutti gli alimenti cucinati e consumati dopo 24 ore
  • Alimenti conservati e colorati artificialmente
  • Caffè
  • The
  • Cioccolata al cacao
  • Lenticchie rosse
  • Formaggi stagionati
  • Bevande gassate
  • Eccessivo uso di spezie

I cibi satvici o senzienti sono quelli buoni per il corpo e per la mente e sono:

  • Verdure
  • Cereali
  • Legumi
  • Frutta
  • Latte e derivati

Tutti gli alimenti in eccesso possono scendere di classe in maniera negativa: da satvici a rajasici e da rajasici a tamasici.

7. Alcuni personaggi vegetariani famosi, antichi e contemporanei:

Platone Grecia

Pitagora Grecia

Leonardo da Vinci (1452-1519) Italia

John Frank Newton (1770-1827) Inghilterra

Tolstoy Leo Nikolayevich (1828-1910) Russia

George Bernard Shaw (1856-1950) Inghilterra

Albert Einstein (1879-1955) Germania

Franz Kafka (1883-1924) Germania

Brigitte Bardot Francia

Clint Eastwood USA

Richard Gere USA

Harrison Ford USA

James McCartney Inghilterra

Jovanotti (Cherubini, Lorenzo) Italia

Pippo Franco Italia

Marco Columbro Italia

Umberto Veronesi Italia

I dispiaceri della carne

LE PROTEINE: PREZIOSO ALIMENTO

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In una alimentazione equilibrata è essenziale il ruolo svolto dalle proteine. Di conseguenza è ormai luogo comune pensare che per avere un adeguato apporto proteico, indispensabile per la nostra salute, sia necessario mangiare carne anche in grossi quantitativi.

Spesso però si parla di proteine o di amminoacidi essenziali senza sapere veramente quello che si intende con questi termini e la reale funzione di questi componenti nel nostro corpo.

Le proteine o “protidi ” sono delle grosse molecole organiche caratterizzate da strutture molto complesse. Questa apparente complessità si risolve poi in una comune costituzione elementare fatta da una lunga catena di componenti essenziali detti “Aminoacidi”. La combinazione di questi elementi va poi a formare, nei suoi diversi gradi di organizzazione, la proteina vera e propria. Esistono in natura 20 aminoacidi che combinati tra loro possono dare miliardi di proteine diverse. Ogni vivente è costituito da proteine uniche rispetto a qualsiasi altro individuo poiché il responsabile della sequenza degli aminoacidi è il codice genetico stesso. Le proteine introdotte nella dieta non sono infatti utilizzabili in quanto tali ma è necessaria una loro scomposizione e successiva ricombinazione.

Indubbiamente le proteine sono componenti essenziali all’interno della struttura fisica; un individuo di 70 Kg è costituito da circa 12 Kg di proteine.

Nel nostro organismo le proteine svolgono principalmente quattro distinte funzioni:

  1. ·         Funzione strutturale: esse rappresentano tanti componenti costitutivi della cellula e più in generale dell’organismo (capelli, unghie, etc. etc.).
  1. ·         Funzione catalizzatrice: gli enzimi del nostro corpo fanno parte di questa categoria di composti.
  1. ·         Funzione immunologica: svolgono un ruolo fondamentale nel meccanismo di difesa immunologica dell’individuo.
  1. ·         Funzione regolativa: parte degli ormoni del nostro corpo è di natura proteica.

E’ quindi fondamentale per una buona salute del nostro organismo un continuo apporto proteico per poter così andare incontro alle svariate necessità fisiologiche.

Le proteine non sono utilizzabili direttamente dal nostro organismo ma devono prima essere digerite (ricondurle ai componenti elementari) e poi devono essere ricostruite secondo le necessità momentanee.

Questo lo deve fare sia l’organismo umano sia qualsiasi altro essere appartenente al regno animale. La caratteristica però sia dell’uomo sia degli animali in genere è quella di non essere in grado di produrre da sé tutti gli aminoacidi (quelli che non siamo in grado di produrre si chiamano “essenziali”) e di dover nutrirsi di altri organismi per integrare questa carenza. Lo stesso discorso non vale per il regno vegetale; le piante, infatti, sono in grado di produrre tutti gli aminoacidi di qui necessitano.

Si sente però affermare che la carne è necessaria per apportare tutti gli aminoacidi ma la cosa alla luce di questo ragionamento non ha senso.

Se gli animali di cui ci nutriamo a loro volta vivono con le proteine che gli arrivano dal mondo vegetale perché non è possibile allora ricavare il rifornimento proteico dalle piante stesse?

Alimentazione e meditazione

L’ESSERE UMANO: ANIMALE CARNIVORO?

Ma allora l’uomo ha veramente le caratteristiche morfologico-funzionali di un carnivoro?

L’anatomia comparata sembra evidenziare una cosa: l’apparato digerente umano è molto più vicino a quello di un animale frugivoro rispetto a quello di uno carnivoro. Nell’uomo l’apparato digerente, la dentatura, la struttura della mascella, gli istinti naturali e le funzioni del corpo sono completamente diverse rispetto a un animale carnivoro. I carnivori mostrano caratteristiche particolari che li rendono un gruppo a parte rispetto a tutti gli altri appartenenti del regno animale: un intestino molto corto (3 volte la misura del corpo) ; lo stomaco con livelli di acidità molto alti rispetto ai non carnivori, per digerire le fibre tissulari e le ossa; movimentano solo verticale della mascella; denti canini acuminati ed allungati; mancanza dei denti molari.

L’uomo è chiaramente un non-carnivoro di natura: la sua anatomia e il suo sistema digestivo mostrano che deve aver sviluppato per milioni d’anni una dieta basata su frutta, semi, grano e vegetali. Come nel caso dei non carnivori, l’intestino umano è lungo 12 volte il corpo dell’individuo ed è adatto per la lenta digestione dei vegetali e della frutta. Nella dentatura umana sono nettamente preponderanti i denti molari che sono quelli preposti alla frantumazione delle fibre vegetali; queste infatti hanno bisogno di una fine triturazione per poter così essere “aggredite” dai nostri enzimi ed in un secondo tempo poi assorbite.

Il non possedere un sistema digerente ottimale per la digestione della carne può essere fonte di disturbo per l’organismo stesso.

CONSUMO DI CARNE E SALUTE

Diversi studi hanno associato ad un eccessivo consumo di carne una maggiore insorgenza di disturbi all’apparato digerente la predisposizione all’ammalarsi di tumore. Si è scoperta infatti la produzione di una serie di sostanze tossiche per il nostro organismo dovute al processo di putrefazione dei tessuti animali nelle condizioni fisiologiche del nostro intestino. Queste sono delle molecole dal nome significativo quale “cadaverina” o “putrescina” e richiedono dei tempi molto lunghi di smaltimento.

Come se non bastasse a tutto questo bisogna aggiungere la questione del trattamento ormonale, farmaceutico e alimentare riservato agli animali da macello.

Nel nome della produttività l’utilizzo di trattamenti di natura ormonale agli animali è diventata una prassi. Questo permette una crescita più veloce che quella naturale portando una serie di squilibri all’animale trattato. Nel momento in cui l’uomo consuma la carne assume oltre che tutto le sue sostanze nutritive anche una quota considerevole degli ormoni presenti nel tessuto dell’animale. Il fenomeno ha poi un effetto sul nostro organismo visto che la struttura molecolare degli ormoni dei mammiferi è molto simile.

Un discorso simile si può fare a livello farmaceutico dove tutte le sostanze tossiche legate ad un eccessivo uso di farmaci arrivano direttamente nel nostro piatto. Importante è poi il discorso legato all’abuso di antibiotici nella zootecnia. Il continuo aumento delle dosi di antibiotici dati agli animali per prevenire e curare le epidemie ha selezionato una serie di “super-batteri” ad altissima resistenza ai farmaci che possono mettere in serio pericolo la salute dell’essere umano.

I costi di produzione della carne sono stati abbattuti grazie l’utilizzo di mangimi di sintesi e l’abitudine di sfamare gli animali da allevamento con scarti delle produzioni di altre industrie. Questo ha portato ad un progressivo indebolimento degli allevamenti e all’insorgere di patologie nuove e potenzialmente pericolose anche per l’essere umano (un esempio può essere quello famoso della “mucca pazza”).

Questi possono essere i rischi dovuti ad un eccessivo consumo di carne che in qualche maniera possono compromettere la salute del nostro organismo.

Se pensiamo alle condizione di macello degli animali da allevamento non è difficile immaginarci allo stato di ansia e terrore che l’animale deve affrontare negli ultimi momenti di vita. Sappiamo che ogni nostra sensazione mentale ha una base fisica espressa dalla presenza di alcuni ormoni presenti nel torrente circolatorio. Le carni sono riccamente irrorate dal sangue saturo di ormoni responsabili dell’ansia dell’animale. Il nostro organismo riconosce poi questi messaggeri chimici che vanno ad intaccare il nostro delicato equilibrio ormonale. La nostra mente è quindi un’altro bersaglio degli effetti negativi del consumo di prodotti di origine animale.

LA FAME NEL MONDO E IL CONSUMO DI CARNE

La diffusione dell’alimentazione vegetariana su scala mondiale in special modo sulle nazioni ricche dell’occidente, porterebbe enormi vantaggi sia economici sia sociali.

Infatti, produrre foraggi per nutrire animali da carne e poi ricavarne da questi proteine alimentari, è terribilmente antieconomico.

Pensate che da 100 kg. di cereali usati come foraggio si possono ricavare solo 8 kg. di carne bovina, oppure 15 di suina, oppure 21 di pollame.

Un ettaro  coltivato a grano invece, produce una quantità di proteine per l’alimentazione umana cinque volte maggiore che se fosse riservato a pascolo da animali da carne. Questo significa che lo stesso tratto di terreno  che può nutrire una sola persona ad alimentazione mista (vegetali e carne), può nutrire invece tre persone che praticano l’alimentazione vegetariana (Dati statistici pubblicati dal ONU).

Così mentre un indiano, oppure un africano consumano in media 200 Kg di cereali l’anno a testa; un Europeo o un cittadino degli Stati Uniti ne consumano 1.000 kg, il 90% dei quali è impegnato come foraggio per gli animali da carne. Una dieta vegetariana praticata su larga scala, contribuirebbe dunque a risolvere il problema della fame nel mondo.

E’ stato calcolato che la terra, senza gli sprechi alimentari costituiti dalla dieta carnea, potrebbe nutrire a sazietà tutti i suoi figli, ridurrebbe i motivi di tensione e di guerra tra i popoli; e che una popolazione mondiale anche 10 volte più numerosa dell’attuale, potrebbe trovare nutrimento sufficiente ed ottimale.

Secondo Barbara Parham autrice del libro “ What’s wrong with eating meat?”

Nutrizionisti, ambientalisti e politici hanno fatto notare che se gli Stati Uniti dessero da mangiare alla povera gente che muore di fame la quantità di cereali e di soia comunemente impiegata per ingrassare il bestiame da macello, potremmo cancellare dalla faccia del pianeta la morte per fame e i suoi tragici orrori.

Mentre secondo la nutrizionista Jean Mayer di Harvard, stima che ridurre la produzione di carne anche solo del 10% risparmierebbe abbastanza cereali da sfamare 60 milioni di persone.

In pratica in termini di terra, acqua e risorse, la carne è “l’alimento” più costoso e inefficiente che esista.

L’individuo medio che vive oggi negli Stati Uniti, in Canada o in Australia, consuma quasi cento chili di carne l’anno, e il consumo pro-capite nell’ Europa occidentale è di poco inferiore.

Per soddisfare la richiesta di carne si macellano ogni anno più di quattro miliardi tra bovini, capre, pecore, maiali, polli anatre e tacchini.

In settanta’ anni di vita, la carne che consuma l’americano o il canadese medio corrisponde a circa undici bovini, una capra, tre agnelli o pecore, trentatré maiali, quarantacinque tacchini, mille e cento polli, e circa quattrocento chili di pesce.

La quantità di sofferenza inflitta a queste creature per soddisfare il gusto della carne è incalcolabile.

Infatti nella produzione industriale l’animale è considerato solo una “cosa” da cui trarre profitto e questo porta alle maggiori aberrazioni. Gli allevamenti divengono veri e propri lager, dove è riservato all’animale pochissimo spazio, al chiuso, senza possibilità di ingrassare (lo spazio costa e l’immobilità fa ingrassare).

L’animale ne risulta distrutto nel fisico, stressato fino alla pazzia. I vitellini sono sottratti alla madre appena nati, nutriti di beveroni artificiali e legati strettamente ad una catena, che ne impedisce i movimenti. Le galline sono sistemate in piccole gabbie con pavimento in fil di ferro. Non possono raspare il terreno e le unghie delle povere bestie crescono a dismisura.

Solo il dieci per cento delle proteine e delle calorie che sono date in pasto al bestiame da allevamento tornano indietro nella carne degli animali macellati.

Oltre alla perdita di terra coltivabile, si calcola che allevare il bestiame consumi una quantità d’acqua otto volte maggiore a quella necessaria per coltivare verdure, soia o cereali, perché il bestiame deve bere e anche i pascoli con cui è nutrito devono essere irrigati.

Dunque, il consumo di carne è direttamente collegato alla fame nel mondo; milioni di persone continueranno a morire di fame e di sete, mentre pochi privilegiati consumano grandi quantità di proteine con enorme spreco di terra e di acqua.

IN BREVE:

·         Il 38% della produzione mondiale di grano è destinato all’allevamento.

  1. ·         In media servono 10 Kg di cereali per produrre 1 Kg di carne, il resto si trasforma in deiezioni animali.
  1. ·         L’Inghilterra da sola potrebbe nutrire 250 milioni di persone con una dieta esclusivamente vegetariana.
  1. ·         Se tutto il mondo seguisse una dieta simile a quella degli USA solo la metà della popolazione mondiale attuale potrebbe essere nutrita.
  1. ·         In Costarica il 71% della deforestazione avviene per creare pascoli, il Nepal ha perduto circa la metà della sua foresta negli ultimi 20 anni principalmente per mantenere il suo bestiame.
  1. ·         I pascoli prodotti con la deforestazione possono mantenere solo un capo di bestiame per ettaro.
  1. ·         L’America Latina ha esportato circa otto milioni di tonnellate di soia nel 1991 quasi tutti utilizzati come mangimi per i nostri allevamenti.
  1. ·         Dal 1970 la distruzione della foresta pluviale Latino Americana ha rilasciato più di 1,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera.
  1. ·         Il gas metano è responsabile per il 18% del riscaldamento atmosferico, con un aumento della percentuale di metano nell’atmosfera che cresce dell’1% ogni anno.
  1. ·         Il 18% delle emissioni di metano al mondo derivano dagli animali da allevamento, ci sono più di 1,3 miliardi di bovino al mondo.
  1. ·         Il 26% delle emissioni di metano in Inghilterra deriva da allevamenti di bovini.
  1. ·         In Inghilterra il bestiame rilascia nell’atmosfera 1,15 milioni di tonnellate di metano ogni anno contribuendo all’effetto serra.
  1. ·         Un solo bovino può produrre 23 tonnellate di stallatico ogni anno .
  1. ·         10 maiali possono produrre 21 tonnellate di escrementi ogni anno.
  1. ·         Sparsi sul terreno gli escrementi contribuiscono alle piogge acide e all’inquinamento del suolo e delle acque.
  1. ·         L’ammoniaca prodotta dagli allevamenti è conosciuta come una delle maggiori cause delle piogge acide, causando più del 70% dell’aumento dell’acidità in alcune aree.
  1. ·         In Olanda, dove il maiale sopravanza in numero degli umani di sette a uno, è stato chiesto agli allevatori di ridurre di ¼ il numero dei capi per cercare di salvare le rimanenti foreste.
  1. ·         Ogni anno sono spesi 124 miliardi di dollari per un pescato che ne vale appena 70 miliardi.
  1. ·         Secondo recenti ricerche più del 40% del pesce pescato nel mare del nord è malato, spesso affetto da tumori.
  1. ·         I salmoni, animali migratori, sono allevati ad una densità media di 15 Kg al metro quadro.
  1. ·         Le malattie cardiache sono la maggiore causa di morte nel mondo sviluppato.
  1. ·         Alcuni studi mostrano come i vegetariani siano soggetti al 30% in meno di malattie cardiache dei mangiatori di carne.
  1. ·         Il cancro è responsabile per ¼ delle morti premature in Inghilterra.
  1. ·         Almeno 1/3 di tutti i tumori sono collegati con la dieta, molti fattori di rischio sono significativamente ridotti in una dieta vegetariana.
  1. ·         Le ricerche mostrano come i tumori del colon, del seno ed altri, abbiano una minore incidenza nei vegetariani.
  1. ·         Il 78% delle granaglie prodotte nel mondo, è utilizzato nell’alimentazione animale, infatti 20 milioni di tonnellate di proteine che potrebbero essere assimilate dall’uomo, sono invece utilizzate per alimento animale, traendo solo due milioni di proteine animali. I 18 milioni di tonnellate cosi sprecati, colmerebbero praticamente il deficit proteico nel mondo.

CITAZIONI:

“A parer mio, la scelta di vita vegetariana, anche solo per i suoi effetti fisici sul temperamento umano, soffrirebbe di influenza estremamente benefica sulla maggior parte dell’umanità” –Albet Einstein

“Finche’ gli uomini massacreranno gli animali, si uccideranno tra loro. In verità, colui che semina il seme del dolore e della morte non può raccogliere amore e gioia” – Pitagora

“C’è forse qualcosa di più abominevole del nutrirsi continuamente di cadaveri? Passiamo la nostra vita a uccidere e divorare quello che abbiamo ucciso.” – Voltaire

“E’ vero che l’uomo è il re degli animali, perché la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Siamo dei cimiteri! Già in giovane età ho rinnegato l’abitudine di cibarmi di carne” – Leonardo Da Vinci

“Non vedo ragione per cui si dovrebbero uccidere gli animali e farli diventare cibo per l’uomo, quando esistono tanti altri alimenti che sostituiscono la carne. Dopo tutto, l’uomo può vivere senza carne….” – Il Dalai Lama

“Una mucca o una pecora morte che giacciono in un pascolo sono considerate carogne. La stessa carcassa, trattata e appesa a un chiodo in macelleria, passa per cibo!” – J.H. Kellogg

“Se l’uomo cerca seriamente e sinceramente di progredire verso il bene, la prima cosa di cui si priverà sarà l’alimento carneo. Infatti, senza parlare dell’eccitamento delle basse passioni che questo cibo provoca, il suo uso è immorale perché comporta un’azione contraria alla morale: l’assassinio.” – L. Tolstoi

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Veronesi “La Carne È Cancerogena; Vi Svelo Il Motivo Per Cui Non Se Ne Parla”

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Intervista tratta da Italia-Notizie.it del 21/06/2014

La prevenzione fa più delle medicine nella lotta contro il cancro. Ne è convinto Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano.
Il primo luogo nel quale fare prevenzione, secondo Veronesi, è la tavola, perché l’alimentazione è responsabile del maggior numero di neoplasie nel mondo, superando anche il fumo.

Tutte le persone che consumano prodotti animali si espongono ad un rischio maggiore di contrarre diversi tipi di patologie. Corrono mediamente il 30% di rischio in più di contrarre vari tipi di tumori, come quello al seno, al colon, alla prostata, al pancreas, alla vescica e ai polmoni.Un’alimentazione a base di carne porta, nel lungo periodo, ad un maggiore rischio di contrarre malattie connesse strettamente al metabolismo, disturbi cardiovascolari conseguenti al livello di colesterolo nel sangue, infarti, diabete ed obesità.

Vi riportiamo le parole del professor Umberto Veronesi (direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia): “Le riviste medico scientifiche più accreditate sono sul libro paga delle multinazionali farmaceutiche e pubblicano solo ciò che è consentito loro di pubblicare o ciò che è imposto loro dalle suddette multinazionali. Molti medici e ricercatori sono coscienti degli effetti dannosi del consumo della carne, ma hanno le mani legate. Io che sono uno scienziato di fama internazionale posso prendermi il lusso di fare queste dichiarazioni, se lo facessero loro molto probabilmente non lavorerebbero più.

L’industria alimentare e le multinazionali farmaceutiche viaggiano di pari passo, l’una ha bisogno dell’altro e queste due entità insieme generano introiti circa venti volte superiori a tutte le industrie petrolifere del globo messe insieme, potete dunque capire che gli interessi economici sono alla base di questa disinformazione. Ogni malato di cancro negli Stati Uniti fa guadagnare circa 250.000 dollari a suddette multinazionali, capirete che questa disinformazione è voluta ed è volta a farvi ammalare per poi curarvi.

Sintesi della conferenza

GESU’ VEGETARIANO E VANGELI APOCRIFI

Franco Libero Manco

 “Gesù mangiava la carne perché figlio della cultura ebraica”.

Gesù in molte circostanze ha disobbedito alla Legge: le guarigioni di sabato ecc.

Se il figlio  di Dio mangiasse le sue stesse creature, porterebbe alla considerazione:  o non era figlio della Divinità o era meno misericordioso di molti esseri umani.

“La Chiesa si attiene ai Vangeli ufficialmente approvati dai Concili ecumenici”.

Risulta che i vangeli siano stati alterati prima da parte di S. Girolamo e poi da Sisto V. Ma anche se non fossero stati manomessi, in nessuna circostanza Gesù ha mangiato della carne. Inoltre nellePergamene del Mar Morto, scoperte di recente, che certo non possono certo essere state manomesse, Gesù dice: “Siate rispettosi e compassionevoli non solo verso i vostri simili ma verso tutte le creature poste sotto la vostra tutela…Forse che i pesci vengono a voi a chiedere la terra e i suoi frutti? Lasciate le reti e seguitemi, farò di voi pescatori di anime…Il debole non è stato dato all’uomo per fargli da cibo o da divertimento… Maledetto colui che con astuzia ferisce e distrugge le creature di Dio! Si, maledetti i cacciatori perché saranno cacciati e per mano di uomini indegni riceveranno la stessa misericordia che hanno mostrato alle loro prede innocenti, la stessa”.    

            “I Vangeli apocrifi sono libere interpretazioni non confermate dai fatti storici”.

Dal vangelo considerato apocrifo la Chiesa prende alcune parti, come dal Protovangelo di Giacomo, il più antico di tutti gli scritti neotestarnentari, in cui troviamo l’angelo che dice a Maria: “Ave o piena di grazia, il Signore è con te. Benedetta tu fra le donne…” E ancora: “Ecco, io sono la serva del Signore; avvenga di me come tu hai detto.” E l’episodio in cui Elisabetta riceve Maria: “A che debbo che venga a me la madre del mio Signore?” E i Re Magi che chiedono: “Dov’è il re dei Giudei che e nato perchè abbiamo visto la sua stella ad Oriente e siamo venuti per adorarlo?”            Perché i Vangeli considerati apocrifi non conterrebbero altre verità che possono essere state escluse?

Qual’è il vero pensiero di Gesù: quello che chiede amore solo per gli esseri umani o quello che estende la compassione anche agli animali?

Chi ci assicura che i Vangeli apocrifi non contengano verità espresse da Gesù e che siano state escluse per convenienza come affermano S. Girolamo,Tertullian o, Minucio Felice ed altri secondo i quali con l’abolizione del precetto vegetariano si volle favorire il battesimo in massa per quel  90% di popolazione pagana  che non voleva rinunciare al piacere della carne?

Chi mangia la carne di un animale ucciso ha potenzialmente la disponibilità ad uccidere l’animale. Di conseguenza è blasfemia affermare che Gesù mangiasse la carne e che di conseguenza potesse uccidere un animale.

Da che parte starebbe oggi Gesù? Dalla parte di coloro che dicono “non avere pietà, uccidi e mangia” o dalla parte di coloro che chiedono amore e rispetto anche per gli animali?

Se Gesù non fosse stato vegetariano come spiegare il pensiero dei padri della Chiesa, di molti grandi Santi, fondatori di ordini monastici e movimenti religiosi sorti dopo la morte di Gesù che sostenevano la necessità dell’astinenza dalla carne?

 Il sogno di S. Pietro: “Alzati, Pietro, ammazza e mangia” (Atti, 10,13) in cui Pietro rispose: “No davvero Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di immondo”, non indica forse che Pietro era vegetariano?

S. Pietro nelle Omelie Clementine, XII,6 rec. VII,6. afferma: “Mangiare carne è innaturale quanto la pagana adorazione dei demoni. Io vivo di pane e olive, ai quali aggiungo solo di rado qualche verdura”.

S. Girolamo affermano: “Dopo che Cristo è venuto non ci è più consentito mangiare la carne degli animali”.

S. Giovanni Crisostomo scrive: “Mangiare la carne è innaturale e impuro” (Omelie, 69).

Gregorio di Nazianzo, padre della Chiesa di Cappadocia: “L’ingordigia di pietanze a base di carne è un’ingiustizia abominevole” (Robert Springer, Enkarpa 1884).

Basilio il Grande“La carne è un alimento contro natura che appartiene ad un mondo passato” (Enkarpa, 1884).

Tertulliano: Non è permesso a noi cristiani assaggiare pietanze nelle quali potrebbe essere stato mescolato il sangue di un animale” (Apol. Cap. 9; cit. da Robert Sspringer, pag. 292).

Eusebio di Cesarea dice che: “Tutti gli apostoli di Cristo si astenevano dalla carne. E secondo Eusebio, Egesippo scrive nella “Storia della Chiesa” che Giovanni non mangiò mai la carne.

S. Clemente Romano dice che S. Pietro si nutriva di pane, olive ed erbe.

Porfirio: “Gesù ci ha portato il cibo divino, il cibo carneo è il nutrimento dei demoni”.

S. Clemente Alessandrino: “La carne ottenebra l’anima. Dobbiamo cibarci come Adamo prima della caduta, non come Noè dopo il peccato” (Pedagogo II,1-16).

 Domanda. Se i primi cristiani, gli apostoli e lo stesso Gesù non fossero stati vegetariani da dove viene la regola che ha caratterizzato per molti secoli, e che ancora caratterizza, molti ordinireligiosi dalla nascita del cristianesimo in poi? I Nazorei, i Terapeuti, i Montanisti, gli Gnostici, i Manichei, i Nicolaiti, i Càtari, i Trappisti, i Quaccheri, i Mormoni, i Monfortini, i Mennoniti, gli Ebioniti, la Chiesa Avventista del 7° Giorno ecc.

COSE SUPERATE DALLA CHIESA CATTOLICA:

  la cristianizzazione forzata, la schiavitù, l’Inquisizione, la tortura, la pena di morte, la proibizione della lettura della Bibbia; l’opposizione all’obbligo dell’istruzione scolastica;  la proibizione per il clero di astenersi dal consumo di carni sancito in 4 concili… E se la Chiesa ha superato tutto questo, perché non superare anche l’ingordigia dell’alimentazione carnea raccomandata dai Padri della Chiesa da molti Santi?

– I preti mangeranno la carne fino a quando ci sarà qualcuno disposto ad uccidere per loro l’animale? Questo vuol dire che hanno bisogno dell’insensibilità del boia per mangiare la carne.

-Se i cristiani pensano che uccidere un animale sia un fatto violento, perché pensano che Dio obbliga ad essere insensibili?

– Se Gesù nei Vangeli sinottici avesse comandato di non mangiare la carne i cristiani si sarebbero attenuti a questa regola?

– Se gli animali avessero un’anima i cristiani mangerebbero ugualmente la carne?

– Come si può realizzare il Regno di Dio profetizzato da Isaia su un’ecatombe di animali massacrati senza pietà per l’ingordigia umana?

 CONCLUSIONE

 – Gesù era indifferente alla condizione degli animali (come dimostra in alcune circostanze: nel  miracolo dei pani e dei pesci; in quello della pesca miracolosa; nell’episodio in cui, in attesa dei discepoli sulla spiaggia, sta arrostendo dei pesci; nell’episodio riportato da Luca in cui dopo la resurrezione, per convincere gli apostoli increduli, mangia del pesce che era a tavola; nell’episodio in cui scaccia i demoni facendoli entrare in un branco di porci (2000) che vanno a scaraventarsi in un precipizio; nell’episodio in cui fa seccare un albero di fico per non aver trovato frutti e poi ancora quando dice: “Non si vendono forse 2 passeri per 4 soldi? In verità vi dico voi valete molto di più di questi passeri…” (ma questo farebbe di lui un maestro umanamente e spiritualmente inferiore ad altri grandi Maestri spirituali, a meno che Dio non gradisca la sofferenza degli animali);

–         Gesù era vegetariano (come se ne deduce dal suo insegnamento, dalla sua natura mite e misericordiosa e dagli scritti di alcuni cronisti del tempo);

–         I vangeli sono stati manomessi (come dichiarato dallo stesso da S. Girolamo);

–         Non erano mature le popolazioni ebraiche a recepire questo messaggio (in questo caso avrebbe potuto almeno profetizzare una conversione futura, come hanno fatto altri grandi Iniziati);

–         I vangeli apocrifi sono veritieri nell’indicare Gesù come vegetariano e misericordioso    verso gli animali, come si può dedurre da documenti sicuramente non manomessi.