I trattamenti Reiki
sono consigliati a tutte le persone con problemi di salute, che possono andare dalle più svariate sintomatologie dolorose a malattie croniche, patologie organiche di qualunque natura, ansia, stress, depressione
Qui di seguito verranno brevemente descritte e illustrate le posizioni delle mani per il lavoro su se stessi e sugli altri.
TRATTAMENTO BASE NEL REIKI TRADIZIONALE GIAPPONESE
Il trattamento base è composto da 5 posizioni, che sono le seguenti:
La prima posizione: Mani sulla sommità del capo.
La seconda posizione: Mani sulle tempie.
La terza posizione: Mani sul retro della testa, una sulla zona occipitale e l'altra a cavallo tra la fine del cranio e la nuca, oppure entrambe con i palmi sulla zona occipitale e le dita nell'altra.
La quarta posizione: Mani con i palmi sulla fronte.
La quinta posizione: Una mano sul plesso solare e l'altra sull'hara (pollice su ombelico). Questa posizione si fa se non ci sono parti malate o dolenti da trattare. In caso di parti malate o dolenti le mani vanno posizionate sull'area interessata.
Queste posizioni sono valide sia per il trattamento su altri che per l'auto-trattamento.
Nel corso del tempo, diverse scuole e insegnanti hanno sviluppato approcci leggermente diversi nella pratica del Reiki, compresi i posizionamenti delle mani durante una seduta di Reiki.
Il numero di posizioni utilizzate può variare significativamente da una scuola all'altra, andando da 12 a 30 o più. Questa variazione si basa spesso su tradizioni, insegnamenti e preferenze personali. Ad esempio, il Maestro Usui, considerato il fondatore del Reiki, tradizionalmente trattava solo la testa e la parte malata del corpo del destinatario.
La scelta di concentrarsi principalmente sulla testa nel Reiki è spiegata dal concetto fondamentale che l'energia vitale, o Ki, fluisce attraverso il corpo dall'alto verso il basso, e che è dalla testa che essa viene distribuita a tutto il corpo. L'energia di Reiki è intelligente, cioè sa da sola dove è necessita andare e pertanto fluisce dove la persona ne ha bisogno o dove è karmicamente pronta a riceverla. In questo senso, l'operatore Reiki agisce come un canale per l'energia, consentendo al Ki di fluire naturalmente per la guarigione.
Quando un operatore Reiki utilizza le mani su tutto il corpo del destinatario, può sembrare una pratica più completa, ma è importante notare che l'energia di Reiki fluisce attraverso canali energetici specifici chiamati nadi. Questi canali sono conosciuti per essere al numero di 72.000 secondo alcune tradizioni. L'energia segue un percorso ben definito attraverso queste nadi e, sebbene sia intelligente, il flusso può essere influenzato dalle caratteristiche anatomiche e energetiche del corpo del destinatario. Di conseguenza questo approccio seppur possa sembrare più completo in realtà è più limitante.
Om Shanti Om Gianluigi