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Reiki negli Ospedali in Italia

10 Settembre 2014 by

Gianluigi Costa

Reiki negli Ospedali in Italia

• San Carlo Borromeo – Milano
• Le Molinette – Torino
• Cardinal Massaia – Asti
• San Raffaele Giglio – Cefalù
• Fondazione Pascale – Napoli
• Altro

San Carlo Borromeo – Milano

Conclusioni:
Lo studio osservazionale ha dimostrato che:
– Reiki è un’ottima tecnica di rilassamento ed analgesia;
– in supporto alla terapia farmacologica convenzionale, Reiki è in grado di
ridurre:
1. la frequenza di attacchi di emicrania del 50%;
2. l’intensità e la durata di ciascun attacco;
3. la depressione che accompagna lo stato di malattia;
4. il numero di giornate lavorative perse e il ricorso a visite mediche;
– i benefici apportati da un ciclo di 8 sedute settimanali di Reiki perdurano per
almeno 6 mesi dalla conclusione del ciclo stesso.

Le Molinette – Torino

Obiettivi generali dello studio:
– Promuovere la diffusione e l’inserimento del Reiki in ambito ospedaliero e
sanitario, in particolare a supporto dell’iter terapeutico del malato
oncologico;
– Valutare l’efficacia del Reiki nell’accompagnamento dei malati oncologici nel
corso delle diverse fasi della malattia e come affiancamento alle cure
palliative.
– Studio effettuato su pazienti oncologici
– Responsabile progetto: dott.ssa Giuliana Ritorto

Obiettivi specifici della raccolta dati:
Rilevare l’efficacia di Reiki su:
– lo stato fisico del paziente nel suo iter terapeutico (rilassamento);
– o sullo stato emotivo del paziente nel suo iter terapeutico (cambiamento
dello stato d’animo);
– o la capacità di attivare/dare energia, nel paziente trattato, alle proprie risorse
fisiche ed emotive nel far fronte alla malattia;
– o capacità del paziente nell’affrontare cure farmacologiche prolungate e nel
rapportarsi con la struttura ospedaliera;
– o effetti collaterali indotti dal trattamento chemioterapico;
– o importanza delle cure complementari nei pazienti oncologici.

Risultati dello studio pilota:
I dati che seguono sono relativi ai trattamenti del periodo compreso tra
settembre 2004 e giugno 2005.
Sono stati raccolti secondo una procedura (diario paziente) dove veniva chiesto
al paziente di compilare un diario ripartito in tre sessioni :
I° da compilare prima del trattamento
In questa sessione veniva valutata:
– la presenza o meno di dolore;
– le problematiche relative ai sintomi quali: debolezza, senso di nausea, vomito,
diarrea, stitichezza, ecc.;
– lo stato d’animo generale del paziente: paura, preoccupazione, rabbia, ecc.
II° da compilare dopo il trattamento
In questa sessione venivano valutate le sensazioni provate dal paziente durante il
trattamento quali : caldo freddo, rilassamento, tensione , benessere etc.
III° da compilare nelle 48 ore successive al trattamento
Si valutava nuovamente:
– la presenza o meno di dolore;
– le problematiche relative ai sintomi;
– lo stato d’animo generale;
– i benefici ricevuti dal trattamento.
Da una prima analisi dei dati rilevati emerge che i 94 trattamenti hanno prodotto
beneficio nella maggior parte dei casi (98%) in quanto il trattamento ha indotto
un effetto profondo di rilassamento accompagnato da una piacevole sensazione
di calore e notevoli benefici sull’umore inducendo uno stato emotivo di
tranquillità che in alcuni casi si protrae anche per alcuni giorni successivi al
trattamento.
Nel 10% dei casi analizzati si è anche rilevata una diminuzione della
sintomatologia dolorosa, anche se non vi sono dati rispetto alla terapia
antidolorifica assunta o meno dai pazienti.
Alcuni pazienti hanno riferito di aver avuto un miglioramento della qualità del
sonno.

Conclusioni:
Si può concludere che il trattamento reiki influisce positivamente sia
come aiuto psicologico nell’affrontare l’iter di terapie, negli stati d’ansia e
depressione, sia come supporto integrativo alla terapia del dolore.
Partendo da questo piccolo studio, che potremmo chiamare pilota, è nata l’idea
di continuare la raccolta dati costruendo una nuova scheda che ci permetta di
valutare in modo più sistematico i dati che possono emergere, cercando di
raccogliere i dati di tipo quantitativo e quelli di tipo più qualitativo che sono
emersi dalla precedente raccolta .

Ospedale Cardinal Massaia Asti

– Studio effettuato su pazienti oncologici
– Responsabile progetto: dott. Franco Testore

Come nasce il progetto:
Dopo essere venuti a conoscenza dell’utilizzo del Reiki da parte di varie
strutture ospedaliere nel mondo, nasceva l’idea di introdurre il Reiki anche
presso i pazienti oncologici dell’Ospedale di Asti. Il 16 febbraio 2007, tale idea
veniva proposta da parte di 12 operatori volontari (diventati poi 21) dello Studio
Rebis al Direttore della S.O.C. di Oncologia Dott. Franco Testore, e per
conoscenza al Direttore del Polo Oncologico di Asti.
Di seguito, nel mese di marzo, tale proposta veniva sottoposta all’attenzione del
Direttore Sanitario dei PP.OO.RR, al quale si evidenziavano e si documentavano
le origini, le finalità e gli effetti attinenti al Reiki, sottolineando che tale iniziativa
non avrebbe comportato né aggravi lavorativi per il personale né oneri
economici per l’A.S.L o per il paziente.
Il Dott. Franco Testore, al fine di testare l’eventuale beneficio della tecnica sui
pazienti che volontariamente avrebbero deciso di sperimentarla, attivava uno
studio che sottoponeva al vaglio del Comitato Etico territorialmente
competente (Comitato Etico dell’Azienda ospedaliera SS. Antonio e Biagio e
Cesare Arrigo di Alessandria). Il Comitato Etico, il cui ambito è la valutazione
dell’eticità e della valenza scientifica degli studi, e senza l’approvazione del quale
non è possibile svolgere studi nelle strutture ospedaliere, nell’ottobre del 2007
esprimeva il proprio parere favorevole alla conduzione dello studio.
Nel gennaio del 2008 gli operatori, dopo essersi messi in regola con le polizze
assicurative, con l’idoneità sanitaria rilasciata dal SMLO e dopo aver avuto
l’autorizzazione da parte della Direzione Sanitaria all’utilizzo di alcune stanze
libere da attività di reparto presso la SOC di Oncologia, iniziavano la loro
attività.

In cosa consiste il progetto:
In seguito a preventiva valutazione clinica da parte dell’Oncologo e benestare del
Primario e dopo aver concordato l’orario, subordinato alle terapie mediche, con
il personale medico e di sorveglianza, i pazienti che hanno espresso la volontà di
poter fruire della tecnica Reiki, come affiancamento alla terapia tradizionale,
iniziano i trattamenti.
La pratica consiste in due trattamenti settimanali intervallati, l’uno dall’altro, da
un periodo di sospensione che varia da un minimo di due giorni ad un massimo
di tre.
Ad ogni paziente si sottopone, fin dal primo trattamento, un questionario sulla
qualità della vita validato EORTC (European Organisation for Research and
Treatment of Cancer), normalmente in uso presso i reparti di oncologia, il quale
sarà compilato dal paziente stesso ogni 4 settimane per 4 mesi consecutivi.
Lo scopo di tale strumento è valutare eventuali variazioni nella qualità della vita
dei pazienti che si sottopongono ai trattamenti.
Non vi è nessun obbligo da parte del paziente il quale può desistere in qualsiasi
momento dal progetto inoltre, in accordo con il responsabile degli operatori, per
necessità del paziente stesso o attestazione da parte del medico di un notevole
miglioramento, i trattamenti si possono ridurre a uno la settimana.
A conclusione dei quattro mesi, tempo sufficiente per ottenere un dato
statistico attendibile, vi sarà una valutazione conclusiva la quale stabilirà, in
percentuale, gli effetti e i miglioramenti qualitativi sulla vita del paziente.
I trattamenti si svolgono nelle stanze assegnate, nella penombra e con un
sottofondo musicale per favorire il rilassamento. L’operatore, dopo aver invitato
il paziente a rilassarsi supino, pone le mani su alcuni punti specifici del corpo del
soggetto; le mani possono essere a contatto oppure leggermente sollevate,
dipende dai punti da trattare. Dopo aver trattato la parte anteriore con la prima
e seconda fase, si invita il paziente, se possibile, a girarsi prono per passare alla
terza fase. Al termine si offre al paziente un bicchiere di acqua naturale onde
smaltire eventuali tossine.

Ospedale Fondazione Pascale Napoli

– Sperimentazione su pazienti con tumore al seno
– Referenti progetto:
– Prof. D’Aiuto (Fondazione Pascale)
– Dott. Clorinda De Marco (Associazione Italiana Reiki)

Prime evidenze:
I pazienti trattati mostrano importanti segnali di rilassamento e minor paura
dell’intervento influendo positivamente anche sull’anestesia (più blanda).
N.B. Il progetto è iniziato a maggio 2014; pertanto seguiranno maggiori relazioni

Altro in Italia

Vicenza
Servizio per le Tossicodipendenze e l’Alcologia (Ser.T) di (ULSS 6):
da gennaio 2011 L’associazione Culturale “Sorgente di Luce“ in collaborazione
col Ser.T di Vicenza propone un progetto riabilitativo per soggetti alcool
dipendenti dal titolo “Reiki For Me”.

Como

Il Collegio degli Infermieri (IPASVI) ha inserito tra i suoi programmi di
formazione anche la disciplina del Reiki.
A ottobre 2008 è stato tenuto, dall’Associazione Culturale “Sorgente di Luce”, il
primo corso dal titolo: “Seminario di Reiki di Primo Livello – L’utilizzo di tecniche
complementari per il trattamento nell’assistenza infermieristica e autotrattamento
nella gestione dello stress del professionista.”
L’evento è stato accreditato ai fini ECM e gli sono stati riconosciuti 16 crediti
per i due giorni di corso.

Torino
Il C.E.S.P.I., ente di formazione per infermieri, include i seminari di Reiki tra i
suoi programmi.

Camaiore
L’Ospedale “Versilia” dell’Azienda Sanitaria della Regione Toscana ha
inserito nei servizi a pagamento i trattamenti Reiki.

Montericco di Albinea (RE)
L’Hospice Casa Madonna dell’Uliveto organizza il corso «Progetto Reiki: il
tocco come empatia, attenzione, energia» con accreditamento E.C.M. Il progetto
si realizza nel corso di un anno ed è proposto agli operatori della struttura in
prima fase, per poi essere portato ai degenti e ai loro famigliari. C’è infine una
terza fase di raccolta informazioni e creazione di una banca dati.
Master Reiki Associazione Italiana Reiki: Manola Balestreri

Verona
Durante il XX Congresso Nazionale S.I.M.P. Società Italiana di
Medicina Psicosomatica, “L’ansia nella clinica e nella società attuale.
Prospettive di formazione – prevenzione e terapia”, che si è tenuto a Verona dal
20 al 23 ottobre 2005, è stato presentato il lavoro dal titolo: REIKI, UNA CURA
SPIRITUALE DELL’ANSIA, DELLA DEPRESSIONE E DEL DOLORE IN
CLINICA – Autori: Cofrancesco E., Merati L.*, Dip. di Scienze Medico chirurgiche,
Università di Milano e * Centro Ambulatoriale di Medicina Psicosomatica,
Ospedale San Carlo Borromeo, Milano.

Conferenza stampa presentazione Associazione Italiana Reiki:
video con interventi di Gianluigi Costa, Presidente Associazione Italiana Reiki,
dottoressa Luisa Merati, dottoressa Nadia Tamburlin e il Professor Piergiorgio
Spaggiari.

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Conferenza stampa presentazione associazione italiana Reiki

Dio agisce anche attraverso farmaci e medici

12 thoughts on “Reiki negli Ospedali in Italia

  1. Buongiorno,
    Volevo solo darvi delle informazioni che non figurano in questo interessante articolo.
    FormAzione Reiki ha tenuto in diverse edizioni, il corso di aggiornamento professionale
    “REIKI E GRAVIDANZA” con riconoscimento ed accreditamento ECM per il personale socio sanitario dell’ospedale San Raffaele di Cefalù a Marzo ed Aprile 2014, così come nel 2013 a Torino per ANIS Onlus.
    Il progetto si mantiene in piede e tutti gli anni si offre come percorso di accreditamento professionale.

  2. ciao sono ekanta da verbania ho creato un gruppo a verbania qualcuno può darmi indicazioni per lavorare nei centri privati come lavoro???grazie

    1. Ciao mi chiamo Barbara e sono anche io di Verbania volevo informarmi per trattare negli ospedali nella nostra zona ….lavoro ma nel tempo anche se poco volevo offrirmi per i trattamenti più siamo più facciamo conoscere i benefici del Reiki…magari trasformandolo chissà un giorno in un lavoro…..grazie

  3. Buon giorno mi rammarica molto vedere che l’associazione Yantra di Napoli che fa reiki dal 2007 all’ambulatorio di ginecologia della Asl Na1, non compare nell’elenco!!!!
    Il progetto è praticato dai volontari dell’associazione dalle pazienti della Asl che sono segnalate alla responsabile dello staff.
    buon giorno.

  4. ciao mi chiamo Elisabetta, lavoro come oss in ospedale al San Bortolo di Vicenza da qualche mese.Nel 1997 ho conseguito l’abilitazione come bio pranoterapeuta: conosco il Reiki ho fatto un primo livello.Sai se c’è possibilità d’incrementare il Reiki in questo Ospedale oppure c’è un ospedale vicino a Vicenza o Verona che attui questo tipo di percorso ? Grazie molte

  5. Buongiorno vi scrivo dalla Sardegna e la nostra realtà è ancora più complessa.
    potreste darmi una mano? Come posso presentare agli ospedali sarei questo progetto?
    Aspetto i vostri consigli.
    Grazie.

    1. Ciao Francesca, per prima cosa dovresti avere all’interno della struttura una persona di riferimento che è disposta ad appoggiare il progetto, l’ideale è un primario. Poi tutto dipende dal suo interesse e dal reparto in oggetto.
      I progetti che abbiamo presentato sono tutti stati costruiti di volta in volta. La cosa principale è avere un referente interno altrimenti si perde solamente tempo.

  6. Salve, se è possibile vorrei inserire nell’elenco un progetto pilota svolto presso l’hospice di Teramo sui caregiver, è stata valutata l’efficacia del reiki nella riduzione dello stress psico fisico, lo studio presenta anche un gruppo di controllo ed inoltre è stato presentato al congresso della Sicp 2017. Mi piacerebbe divulgarlo. Grazie

  7. Salve
    Sono Sara un infermiere
    Lavoro nel bresciano
    Sa se ci.sono realtà operative negli ospedali della mia zona?
    Vorrei farmi porta voce nel mio ospedale sia in ambito medicina del dolore dolore ho lavorato sia oncologico
    Può aiutarmi?
    Grazie

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