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Falsi miti sugli scopi del Reiki

19 Febbraio 2015 by Gianluigi Costa

Alla scoperta delle molte inesattezze sul Reiki

Con questo articolo vorrei fare un po di chiarezza sullo scopo del Reiki, e sui “falsi miti legati” agli scopi del Reiki. A questo approfondimento mi stimolato l’ennesima locandina di pubblicitaria dove veniva enfatizzato che attraverso la pratica del Reiki si sarebbe potuto accedere alla percezione dei mondi sottili, al risveglio di facoltà sensitive, alla possibilità di lavorare con angeli e chi più ne ha più ne metta.

Nel famoso e diffuso scritto si Usui sui cinque principi del Reiki (Gokai Sansho)  troviamo questa premessa:

shofuku(Shofuku no hiho) Il metodo segreto per richiamare la felicità

Questo e solo questo secondo Usui era lo scopo del Reiki:

Lo scopo del Reiki è impegnarci attraverso la pratica del Reiki a coltivare ed accrescere la nostra spiritualità e tutto il nostro essere, così da raggiungere l’ “Hanshin Ritsumei “ o  “l’Assoluta Pace Interiore” (conosciuta anche come “Satori“) ergo felicità.

Ha a che fare con il paranormale?

Reiki non ha nulla a che vedere con lo sviluppare qualsiasi capacita paranormale/sensitiva, non serve a comunicare o entrare in contatto con angeli o qualsiasi altro tipo di entità disincarnata. Non si invocano Maestri di nessuna gerarchia, semmai si può chiedere aiuto interiore al Maestro Usui come caposcuola del lignaggio.

Reiki e… la qualunque!

Nel Reiki molti hanno inserito l’uso dei cristalli, di olii essenziali e quant’altro possiate immaginare. mandare Reiki in altre dimensioni, mandarlo nel passato, mandarlo nel futuro tutte queste sono solo invenzioni inserite in occidente facendo una fantasiosa miscellanea delle più svariate discipline, tecniche e fantasie con la speranza, molto spesso, di trovare una scorciatoia alla nostra continua ed estenuante ricerca della felicità. Tutto questo, come se a Reiki mancasse qualcosa,come se fosse un percorso incompleto.
Vi sognereste mai di andare a modificare gli insegnamenti di un Maestro Illuminato?! Con la presunzione di poterne migliorare l’efficacia? Io sinceramente no! Semmai farei di tutti per mettere in pratica al meglio gli insegnamenti che il maestro ha dato essendo essi l’unico vero antidoto alla nostra sofferenza interiore.

Reiki in occidente

Il vero problema del Reiki diffusosi in occidente è che è stato modificato sostanzialmente da chi lo ha portato a noi occidentali. Oggi, fortunatamente abbiamo la possibilità accedere nuovamente gli insegnamenti tradizionali, che rendono Reiki una Via efficace e sicura verso la nostra realizzazione spirituale.

Conclusioni

Concludo nel consigliare a chiunque non stia veramente cercando la felicità ma la mera possibilità di sviluppare capacità sensitive e quant’altro di non partecipare ad un corso di Reiki ma di trovare un’altra strada.

p.s. Succede ad alcune persone che dopo essere state iniziate al Reiki abbiano sviluppato, o meglio, risvegliato delle particolari facoltà. Questo succede quando abbiamo dei talenti latenti che si riattivano quando si inizia un percorso di crescita spirituale come Reiki, ma logicamente non solo Reiki  ;-) . Il fatto che succeda non significa che ne sia lo scopo ma è solamente un conseguenza naturale, molto spesso facciamo confusione tra eventuali effetti e tra gli scopi, questo è molto pericoloso e fuorviante!

Gianluigi

"I Falsi Scopi del Reiki: Smascherando i Miti e le Malintesi"

 

3 thoughts on “Falsi miti sugli scopi del Reiki

  1. Grazie Gianluigi, di questo post! Finalmente un po’ di saggezza…..
    Io vorrei aggiungere, se mi permetti, che sarebbe meglio essere iniziati o cominciare a praticare Reiki, soltanto dopo un attento lavoro di meditazione ed osservazione della propria mente, per eliminare più possibile l’intrusione del proprio ego….. Molti mi chiedono perché, se dare reiki significa diventare uno strumento, dovrebbero lavorate sul proprio ego……. Ecco, essere uno strumento dell’energia Universale, secondo me, significa innanzitutto essere prima svuotati da tutto ciò che potrebbe inquinare ciò che andiamo a dare. Inoltre sono convinta che si può veramente diventare strumenti di pace, se lavorando su sr stessi si è arrivati a vedere l’altro con vera compassione e non come qualcuno che fuori dal lettino potrebbe essere un potenziale ” nemico”….. Spero di essere riuscita a farmi capire!
    Mara

  2. Condivido molto questo post, sembra che tutti nel trattamento degli altri abbiano visioni e percezioni di esseri di luce,quando poi non ti vengono a dire cose angoscianti tipo : ho visto tutto nero! Io mi sono spesso sentita inadeguata perche non avevo nessuna visione o ,nel passato,ho addirittura pensato che in me non agisse l energia ,non transitasse.Viviamo questo grande dono con semplicità se nza appunto metterci il nostro Ego smisurato: io vedo…io capisco…

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